La parità dei diritti tra uomini e donne passa anche dai lavori domestici

"Solo dividendosi le fatiche casalinghe, l’universo femminile avrà le stesse possibilità di quello maschile"

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Durante il Festival di Sanremo da poco concluso, Loredana Bertè ha portato con sé delle scarpette rosse per sensibilizzare la gente contro la violenza sulle donne. È questo un grave problema, che la pandemia ha aggravato ulteriormente: poiché col lockdown i maltrattamenti sono aumentati, accrescendo la quota dei femminicidi. La violenza però non è il solo problema che colpisce le donne. Sin dall’antichità l’uomo è stato considerato superiore alla donna: essendo robusto, doveva dedicarsi ai lavori pesanti, mentre la figura femminile doveva occuparsi della casa e dell’educazione dei figli. Ancora oggi, nel mondo, la donna è sottovalutata: il 70% dei poveri sono donne, le lavoratrici guadagnano il 23% in meno degli uomini e hanno meno possibilità di lavoro rispetto a loro. I Paesi membri dell’Onu si sono posti come obiettivo, da raggiungere entro il 2030, la parità di genere: garantire le stesse condizioni, senza differenze, a uomini e donne. Anche l’articolo 3 della nostra Costituzione riconosce pari dignità, senza distinzioni di sesso. Inoltre, molte attiviste hanno lottato per garantire alle donne gli stessi diritti degli uomini: Malala Yousafzai, per esempio, ha rischiato la propria vita per difendere il diritto all’istruzione delle donne. Anche noi possiamo contribuire affinché il problema si risolva: i lavori domestici non devono essere considerati solo ‘cose da donne’, ma di tutti i membri della famiglia. Solo così le donne avranno le stesse possibilità degli uomini.

Sharon Chiussi, Nicole Perna, Elena Bondavalli, Camilla Mori Barigazzi, Nina Monfrino, Gabriele Mori, Alessandro Colacino I C