La polizia pachistana arresta Shabbar Abbas

Il padre di Saman è stato fermato in patria per una frode fiscale. Ma se l’Italia lo chiederà, sarà indagato anche per la morte della figlia

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Non sono passati nemmeno quattro giorni da quando il Pakistan ha emesso il suo mandato di cattura per il padre di Saman Abbas, Shabbar. E ora si apprende che l’uomo sarebbe stato arrestato dalle autorità pachistane e si troverebbe in carcere. A darne notizia è la giornalista Anna Boiardi della trasmissione Quarto Grado. Secondo quanto ha appreso, "Shabbar Abbas è stato arrestato dalla polizia distrettuale pakistana per una frode ad un connazionale di 20 mila dollari, pari a 5 milioni di rupie pakistane". Non per il delitto di cui è accusato in Italia quindi, ma per una vicenda interna al Pakistan che però ora potrebbe rivelarsi decisiva anche per l’inchiesta italiana. La polizia del Punjab, la regione dove vivono e sono fuggiti Shabbar Abbas e la moglie Nazia all’indomani della scomparsa di Saman, afferma che per ora non è ancora arrivata alcuna richiesta ’ufficiale’ dalla polizia italiana per indagare Shabbar anche per la morte della diciottenne. O meglio, la richiesta sarebbe stata ’inoltrata’ ma non ancora formalizzata. Ma il Pakistan è pronto, quando riceverà gli incartamenti necessari, a interrogare e accusare Shabbar anche in merito alla morte della figlia. Per ora quindi si procede contro Shabbar Abbas solo per frode, "ma la polizia pakistana afferma che se ci saranno passi ufficiali da parte dell’Italia, Shabbar Abbas sarà interrogato è accusato anche per la morte della figlia Saman", spiega sempre la giornalista di Quarto Grado.

Shabbar Abbas in questi mesi ha goduto della protezione di una fitta rete di famigliari nella sua zona d’origine, dove si dice che avesse anche parenti nella criminalità organizzata locale. Negli ultimi tempi, forse perché conscio di essere braccato, avrebbe persino cercato di far perdere le proprie tracce in patria, spostandosi dal compound che lo aveva protetto fino a poco tempo fa. Shabbar Abbas è accusato assieme alla moglie Nazia, al fratello Danish Hasnain e ai due cugini Nomanulaq Nomanulaq e Ikram Ijaz, di aver sequestrato la ragazza e di averla uccisa secondo la tradizione del ’delitto d’onore’. La ragazza, che aveva appena compiuto 18 anni ed era tornata a casa per prendere i documenti d’identità, aveva rifiutato un matrimonio combinato con un cugino pachistano e si era innamorata di un connazionale che vive in Italia, con cui voleva scappare all’estero. La famiglia di Saman però non lo accettava. E così ha organizzato la trappola, invitando nei campi la ragazzina e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, uccidendola e nascondendone il corpo. Nessuno di loro ha mai confessato l’omicidio, ma sono tante le prove a loro carico. Il processo inizierà a febbraio.