La proposta della Lega in Regione "Vogliamo evitare una Bibbiano-bis"

Il Carroccio preferirebbe aiutare economicamente le famiglie in difficoltà

La proposta della Lega in Regione  "Vogliamo evitare una Bibbiano-bis"

La proposta della Lega in Regione "Vogliamo evitare una Bibbiano-bis"

Dopo il caso Bibbiano, la Lega vuole stringere le maglie degli affidamenti dei minori. E lo fa con una proposta di legge depositata in Regione Emilia-Romagna per ‘azzerare’ gli allontanamenti dei bambini dalle famiglie, mettendo a disposizione 9 milioni per il 2023 e 12 milioni per il 2024 e 2025.

A lanciare l’iniziativa sono il capogruppo del Carroccio Matteo Rancan e il consigliere regionale Michele Facci, estensore del provvedimento.

In media, sottolineano i leghisti, negli ultimi quattro anni in Emilia-Romagna "sono circa 3.000 i bambini sottratti alle famiglie, con una spesa sociale e sanitaria intorno ai 73 milioni di euro". Dati forniti dalla Regione stessa, che tuttavia "non sa quanti sono stati i rientri in famiglia – osservano - e quanto è stato speso per sostenere le famiglie" in difficoltà, in modo che possano provvedere ai figli.

"Intendiamo dare risposte al problema reale degli affidi - spiega Rancan - e consentire ai minori di avere una crescita armonica all’interno della propria famiglia, scongiurando così il ripetersi di un altro ‘affaire Bibbiano’, scandalo di cui ha parlato tutto il mondo". "L’allontanamento dovrebbe essere l’eccezione - aggiunge Facci - invece in Emilia-Romagna questo parametro è ribaltato". La proposta di legge - già depositata nel corso della scorsa legislatura, ma decaduta con la fine del mandato della prima giunta Bonaccini - mette alcuni paletti rispetto alle norme nazionali. Il minore allontanato dai genitori, a meno che non ci sia una disposizione del giudice, dovrebbe essere affidato prima di tutto a parenti fino al quarto grado. Solo se questo non è possibile si potrà optare per l’affidamento extra-familiare o la comunità. "Non siamo contro i servizi sociali - conclude Facci - ma devono essere controllati, disciplinati e trasparenti. L’allontanamento dalla famiglia dovrebbe essere sempre temporaneo, ma troppo spesso non è così".

Benedetta Dalla Rovere