Libera testa i candidati. Sull’abuso d’ufficio. Tarquini fa l’avvocato. E partono le scintille

L’abolizione del reato divide i principali contendenti alla poltrona da sindaco

Libera testa i candidati. Sull’abuso d’ufficio. Tarquini fa l’avvocato. E partono le scintille

Libera testa i candidati. Sull’abuso d’ufficio. Tarquini fa l’avvocato. E partono le scintille

Giovanni Tarquini contro tutti. Nel secondo dibattito con gli altri quattro candidati a sindaco, andato in scena mercoledì sera su legalità e antimafia nella sede di Libera, l’avvocato ha affrontato con scioltezza e competenza tecnica una domanda per lui insidiosa su alcuni aspetti della riforma della giustizia, voluta a livello nazionale dai partiti che lo sostengono. E alla fine, sulle ipotesi di abrogazione del reato di abuso d’ufficio, limitazione delle intercettazioni e dell’utilizzo dei captatori elettronici (i cosiddetti trojan) e cancellazione dell’obbligo di decadenza degli amministratori locali condannati in via non definitiva, il candidato del centrodestra si è smarcato rispetto alla posizione degli altri competitors (Marco Massari per il centrosinistra, Fabrizio Aguzzoli di Coalizione civica, Paola Soragni del Movimento per Reggio Emilia e Gianni Tasselli per Rifondazione). "La posizione nostra è quella che porta avanti quelle riforme che vanno sull’onda della possibile introduzione di regole di garanzia che hanno come primo riferimento la presunzione di innocenza e l’onere della prova che sono due pilastri della legalità", spiega in premessa Tarquini. Che sul reato di abuso d’ufficio- di cui è accusato anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti che il legale difende nel processo affidi- afferma poi: "E’ il reato che porta alla paura della firma dell’amministratore perchè nel 2021 sono stati iscritti in Italia 4.800 preocedimenti penali per abuso d’ufficio e quello stesso anno per quel reato (ovviamente non in quei procedimenti perché durano poi anni) sono state emesse solo 21 condanne". Dissente Fabrizio Aguzzoli che ritiene (come il procuratore capo di Reggio Calogero Paci) che "l’abuso di ufficio sia un fondamentale presidio di legalità e abolirlo è un clamoroso errore strategico" anche perchè, “è un reato spia delle infilitrazioni e come tale non va depotenziato”. Il candidato di Coalizione civica si discosta anche sulle intercettazioni: "Sono uno strumento estremamente importante. Non vanno diffuse soprattutto quando non attinenti al procedimento ma rinunciarvi credo che sia un depotenziamnto delle nostre armi contro la ‘ndrangheta".

Marco Massari afferma infine: "Le intercettazioni devono restare perché sono un fondamentale strumento di indagine" e l’abuso d’ufficio, "andrebbe ridefinito bene in modo che sia chiara e precisa la fattispecie ma personalmente sono contrario alla sua abolizione, penso che sia un messaggio sbagliato".