REDAZIONE REGGIO EMILIA

ll pm Marano chiede sei rinvii a giudizio

Il PM Marano ha chiesto il rinvio a giudizio di 6 persone nell'operazione "The Mask". Accuse: truffa, frode, autoriciclaggio, corruzione. Le mascherine erano inidonee a contrastare Covid. U.P. il 27 nov. davanti al Gup Ramponi.

Il pubblico ministero Marco Marano ha chiesto il rinvio a giudizio per le sei persone finite sott’inchiesta nell’operazione ‘The mask’, condotta dalla guardia di finanza. Per loro è stata fissata l’udienza preliminare davanti al gup Luca Ramponi il 27 novembre. Al centro, oltre due milioni di mascherine di tipo Ffp2 (su quasi cinque milioni di pezzi) finiti sotto sequestro così come 300mila euro di presunti profitti illeciti, anche tramite false fatturazioni attribuite a due imprenditori, Lorenzo Scarfone di Poviglio e il trentino Paolo Paris. Dagli accertamenti promossi dagli inquirenti risultò l’assoluta ininidoneità delle mascherine, sul piano delle capacità filtranti, a contrastare la diffusione del Covid. Al vaglio finirono quattro bandi di gara urgenti durante il lockdown, affidati direttamente alla ditta Commodity Guideline di Paris, il più cospicuo del valore di 2,7 milioni di euro. I due imprenditori devono rispondere di truffa aggravata all’Ausl e ai danni dello Stato, frode nelle forniture pubbliche (avrebbero falsificato le etichette col marchio Ce da mettere sulle scatole di mascherine importate dalla Cina) e autoriciclaggio rispetto al provento ritenuto illecito. Scarfone e Paris sono stati posti agli arresti domiciliari dopo che la Cassazione ha rigettato i ricorsi difensivi. Figurano altri quattro imputati a piede libero, accusati a vario titolo di corruzione ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti. Si tratta di Pietro Ragni (ex risk manager dell’Ausl, ora in pensione): per l’accusa avrebbe instaurato un rapporto corruttivo coi due imprenditori. E di Giovanni Morini (responsabile del servizio di prevenzione dell’Ausl): avrebbe omesso i controlli sulla genuinità dei prodotti. Oltre a due intermediari attivi nel commercio di dispositivi medici, il francese Claude Birnbaum, e la spagnola Isabel Martinez Sabal.

al.cod.