
Carabinieri di Reggio in azione per stroncare la criminalità in centro. Giuliano è stato portato in carcere dai carabinieri
Il 52enne Luigi Giuliano, nipote omonimo del boss di camorra soprannominato ‘O’ Re di Forcella’, è stato arrestato due giorni fa dai carabinieri di Reggio Emilia dove si era da tempo stabilito, come riporta l’agenzia Dire. Giuliano è stato portato in carcere in esecuzione della condanna per l’omicidio di un uomo avvenuto a Napoli nel 1998. Per quei fatti, nel novembre del 2021, il 52enne è stato riconosciuto colpevole dalla Corte di Assise della città partenopea e condannato a 16 anni di reclusione e 3 anni di libertà vigilata. La sentenza, confermata in appello, è divenuta esecutiva il 7 gennaio 2025 dopo che la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato contro i verdetti precedenti. I militari reggiani hanno quindi prelevato Giuliano dalla sua abitazione in città e lo hanno portato in cella. L’uomo aveva anche rimediato un’altra condanna da parte del tribunale di Reggio per aver sferrato otto coltellate ad un uomo in un negozio. Si trattava del nuovo compagno di una donna che in passato era stata legata sentimentalmente al campano. I fatti sono avvenuti il primo novembre del 2020.
All’epoca del secondo fatto di cronaca, come riportato dal Carlino, Luigi Giuliano aveva patteggiato un anno e otto mesi per lesioni gravissime. E nel frattempo aveva trovato un accordo anche con la moglie, con la quale si era riappacificato stando alle cronache del processo. La gelosia era stato il movente addotto dall’allore 48enne per spiegare la sua aggressione verso Gennaro Di Mauro, che aveva colpito con otto coltellate. Quest’ultimo, come detto a inizio novembre del 2020, era nel negozio di elettrodomestici ‘Trony’, in via Fratelli Cervi a Pieve, insieme alla compagna, una ragazza di 34 anni originaria della Romania. Con la giovane Giuliano aveva avuto una relazione, mentre era già sposato. Ma poi lei, da quanto ha raccontato successivamente, dopo aver saputo che lui era impegnato, si era allontanata. Quanto al nonno e omonimo di Luigi Giuliano, ovvero ’Il Boss dagli occhi di ghiaccio’ come era chiamato ai tempi, il 17 settembre 2002 a sorpresa annunciò di volersi pentire collegato in videoconferenza durante un’udienza al Tribunale di Napoli. Tra le prime rivelazioni, svelò gli espedienti usati nelle sezioni speciali delle carceri per eludere il divieto di comunicare tra detenuti e portare messaggi all’esterno.
red. cro.