Mastrangelo ufficializza il divorzio. "La mia vittoria più bella, ma è ora di cambiare"

Il coach che ha portato i giallorossi in A1 non resterà: "Rimarrò per sempre tifoso di Reggio. Ma penso che continuare ancora sarebbe una forzatura"

"Tutti insieme abbiamo scritto una splendida favola, di quelle che accadono una volta ogni 20 anni, ma è finito un ciclo ed è giusto non forzare le cose". Vincenzo Mastrangelo ufficializza così il divorzio dalla Conad, a pochi giorni da quella che il tecnico pugliese reputa "la più bella impresa della propria carriera". "Non ho preso questa decisione in un minuto, ci ho riflettuto a lungo. Sono convinto che questa sia la scelta migliore per me e anche per la società, continuare sarebbe una forzatura".

Coach, davvero questa è la vittoria più bella per lei?

"Sì, non ho dubbi. È la più inaspettata e, per questo, la più bella. L’estate scorsa qualcuno parlava di quarto posto, ma sia la società che il sottoscritto avevano le idee chiare: l’obiettivo numero uno era mantenere la categoria, anche perché Bergamo, Cuneo, Castellana e Santa Croce partivano davanti alle altre".

Avete allestito una squadra fatta di tante scommesse, ma l’inizio non è stato facile.

"Già, perché Diego (Cantagalli – ndr) si è dovuto operare al gomito, ma è arrivato in forma al momento giusto, anche se il suo potenziale è enorme. Qualcuno ha parlato di ’fortuna’, ma ricordo che abbiamo perso una sola volta 3-0 e vinto 11 dei 15 tiebreak, sinonimo di mentalità e di costanza. Tutti sono stati grandi uomini prima che professionisti: in gruppo, nonostante tanti giocatori, nessuno è mai andato sopra le righe. Devo davvero dir grazie a tutti i giocatori, al mio staff e alla società".

Ha scelto di lasciare Reggio all’apice, una scelta che ricorda quella di Mourinho dopo il "triplete" con l’Inter.

"Sì ma la stessa cosa, restando in ambito calcistico, ha fatto Pecchia con la Cremonese. Il nostro lavoro è fatto di stimoli, sentimento che spesso l’agonismo esaspera. A Reggio sono stato benissimo in questi tre anni, ma per una scelta professionale e motivazionale è giusto scegliere un’altra strada".

Dove andrà?

"Sceglierò il progetto che più mi affascina. Certo la vostra città avrà un posto speciale nel mio cuore. Resterò tifoso".

Damiano Reverberi