Minacce all’ex moglie, condannato a un anno

Dopo la separazione le scriveva: "Torna a casa o ti ammazzo". L’uomo ora è detenuto per un’altra vicenda: la pm ha chiesto una perizia psichiatrica

Minacce all’ex moglie, condannato a un anno

Minacce all’ex moglie, condannato a un anno

Lei, una donna di origine magrebina, decise di denunciare il marito, un reggiano 40enne, un anno dopo aver lasciato l’abitazione in cui vivevano.

Quando fece la segnalazione, nel 2022, riferì di essere stata colpita, anche quand’era incinta, con calci alle gambe; raccontò che lui l’avrebbe presa per il collo, dicendole che l’avrebbe uccisa e gettata dal balcone, per poi spingerla giù dalle scale: per questo ‘volo’ che lui le avrebbe causato, datato 27 marzo 2021, le erano state refertate lesioni con conseguenze per due settimane.

Poi, una volta che lei aveva deciso di separarsi, sempre secondo la versione della donna, lui le avrebbe inviato messaggi insistenti, le avrebbe dato uno schiaffo e ordinato di consegnargli il bambino anche in presenza del figlio minore, dicendole: "Se non torni a casa ti ammazzo... sei morta tu e tua sorella... devi morire, tu muori".

La donna sosteneva inoltre di essere stata insultata ("Ti riporto nel tuo Paese") e che le condotte violente erano avvenute sia durante la loro convivenza sia dopo. L‘uomo è attualmente sottoposto alla custodia cautelare in carcere per un’altra vicenda nell’ambito della quale il pm Maria Rita Pantani ha chiesto di sottoporlo a una perizia psichiatrica (non pubblichiamo le generalità dell’imputato per tutelare la donna). Per queste condotte, che sarebbero avvenute dall’ottobre 2018 in avanti, l’uomo è stato accusato di maltrattamenti in famiglia, con la recidiva reiterata e nelle condizioni di essere dichiarato delinquente abituale, e di lesioni aggravate per l’episodio avvenuto sulle scale.

Nel processo davanti al collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini, ieri si è tenuta la discussione delle parti, a cui ha fatto seguito la sentenza. Il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi, domanda a cui si è associato l’avvocato Giuseppe Caldarola che assiste la donna, presente in aula e costituita parte civile.

L’imputato è tutelato dall’avvocato Rosa Apadula: il difensore ha sostenuto che le vessazioni contestate non potessero sussistere, alla luce del fatto che l’uomo aveva trascorso in carcere tre anni nel periodo 2018-2020. Nella sentenza, i giudici hanno deciso di riqualificare l’accusa di maltrattamenti in minacce gravi, per le quali l’uomo è stato condannato a un anno, e lo hanno assolto dall’accusa di lesioni.