"Noi vogliamo Nazia! È una figura importante, ha decretato lei la fine della ragazza"

L’avvocato Barbara Iannuccelli (associazione Penelope): "La donna, parlando con l’altro figlio, voleva convincerlo a desistere da ogni collaborazione"

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"Per noi rimane importante la mamma di Saman, lei ne ha decretato la fine. Lei scherzava con la figlia poco prima di accompagnarla dai carnefici. Lei l’ha fatta ritornare a casa".

Lo dice l’avvocato Barbara Iannuccelli (nella foto), che assiste l’associazione Penelope a tutela degli amici e dei familiari delle persone scomparse e che è costituita parte civile nel processo sull’omicidio della 18enne pakistana.

"Saman – prosegue Iannuccelli – aveva fatto denuncia di smarrimento dei suoi documenti, per cui non aveva alcun motivo per rientrare a casa. Lo ha fatto per la mamma. E lei, parlando con l’altro figlio, voleva convincerlo a desistere da ogni collaborazione. Noi vogliamo Nazia!", aggiunge, dopo che il padre di Saman, Shabbar, è stato arrestato nei giorni scorsi in Pakistan e dopo che a Novellara è stato trovato un cadavere che potrebbe essere della giovane. Nazia Shaheen è l’unica dei cinque indagati ad essere ancora ricercata.

Nazia nelle carte degli investigatori è descritta come una donna schiva, riservata, che non usciva mai di casa, se non per buttare via l’immondizia.

Nelle ricostruzioni degli inquirenti di legge anche che il marito Shabbar le avrebbe comprato un tapis-roulant per poterla fare camminare in casa, senza dover uscire e fare il percorso attorno all’abitazione, come era solita fare.

La donna, vestita in abiti tradizionali, si vede anche in una delle ultime riprese delle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola Bartoli, mentre ride e scherza con la figlia Saman, prima che lei venga accompagnata verso i campi da cui non farà ritorno.