Nonunadimeno polemica "Assurdo che la difesa neghi il femminicidio"

Non è mancato qualche accenno polemico ‘in rosa’ dopo la sentenza. Carla Ruffini, membro dell’associazione femminista ‘Non una di meno’, ha seguito ogni udienza con le altre attiviste: insieme più volte hanno srotolato striscioni davanti al tribunale per sensibilizzare la collettività sugli omicidi e le violenze perpetrate alle donne. "Per noi è inaccettabile che l’avvocato difensore, una donna, abbia negato che il delitto di Hui Zhou sia stato un femminicidio - ha dichiarato Carla Ruffini, esponente dell’associazione -. Ci è sembrato che abbia fatto solo uno sfoggio alla Perry Mason, troppo aggressivo nel difendere l’imputato e non nel fare giustizia su Hui. Deve emergere invece che dietro c’è una matrice precisa, di natura patriarcale". Anche in passato non sono mancate le stilettate. E ieri, durante l’arringa difensiva, l’avvocato Pina Di Credico ha fatto riferimento ad alcune prese di posizione del movimento, pur senza nominarlo esplicitamente."Abbiamo invece apprezzato il riferimento ai femminicidi come emergenza del nostro Paese fatto dall’avvocato di parte civile Giulio Cesare Bonazzi". Secondo Ruffini "nel complesso il verdetto della Corte è accettabile. Noi non siamo forcaiole e non volevamo un ergastolo a tutti i costi. Ma non riusciamo a capire come mai non siano stati riconosciuti i futili motivi e la premeditazione".