Omicidio Eletti, la madre: "Mio figlio innocente"

Colpo di scena alla prima udienza sul delitto di San Martino in Rio. La donna, vittima di avvelenamento, ’assolve’ Marco dal crimine

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di Nicola Bonafini

"Tutto questo è ingiusto. Mio figlio è innocente". Lo dice con gli occhi bagnati dalle lacrime e con voce flebile e commossa. Ma lo dice. Un figlio è sempre un figlio, anche se è accusato di aver ucciso il padre e di aver attentato alla vita della madre.

Il saluto davanti a tutti. In Sabrina Guidetti, l’amore e il senso materno per il figlio Marco sono esplosi, davanti all’aula, ieri mattina, al termine della prima udienza in Corte d’Assise presso il Tribunale di Reggio – presidente il giudice Cristina Beretti, a latere il dottor Matteo Gambarati e la giuria popolare – per l’omicidio del marito, Paolo Eletti, e per il tentato omicidio nei suoi confronti. Reati per i quali è imputato proprio il figlio, nella forma aggravata dalla premeditazione, dei futili motivi e per l’utilizzo di sostanze venefiche. Lo ha fatto a parole, appunto, davanti ai taccuini dei media presenti e lo ha fatto, soprattutto, a gesti con un saluto, fugace, ma molto sentito al termine dell’udienza con ancora la corte presente, un elemento questo non passato inosservato dal folto pubblico presente nell’aula principale del tribunale di via Paterlini.

Le sue parole. Da una parte c’era lui, Marco Eletti, capello tagliato di fresco, barba appena accennata, distinto con la sua camicia azzurra sotto una giacca blu scuro. Viso apparentemente calmo, ma la gestualità delle mani lasciava affiorare un certo nervosismo ed una certa fragilità. Dall’altra c’era lei, Sabrina Guidetti, sua madre, seduta al fianco del suo avvocato, Claudio Bassi. Sguardo triste, quasi rassegnato: "Sto riprendendomi piano piano – ha aggiunto – La lunghezza del processo? Si vedrà come si dipanerà, ci penseranno comunque gli avvocati". Con suo figlio Marco, da aprile scorso gli incontri ci sono, avvengono in un ambiente protetto e regolamentato alla Pulce, dove Eletti è stato trasferito dopo i primi 4-5 mesi trascorsi nella struttura di Modena. Ed è qui che la signora si lascia andare: "E’ ingiusto che viva tutto questo. Marco è innocente? Per me sì".

Centoquaranta testimoni. La signora Guidetti si troverà a dover ricoprire il ruolo di testimone sia per l’accusa che per la difesa: "E’ una cosa che può succedere – spiega l’avvocato Bassi -. Il racconto della signora sarà il medesimo? Certo, ma le circostanze che accusa e difesa vogliono dimostrare sono diverse". Sono 140 i testimoni che le parti contrapposte hanno presentato alla corte. Sessanta quelli avanzati dal Pubblico Ministero, Maria Cristina Giannusa che ha coordinato sin da subito le indagini su quanto avvenuto in quel tardo pomeriggio del 24 aprile del 2021 nell’abitazione degli Eletti alla periferia di San Martino in Rio; ottanta, invece, quelli del team difensivo, formato dall’avvocato Domenico Noris Bucchi e dal collega Luigi Scarcella.

Il movente da definire. Tanto si giocherà sulla definizione della personalità dell’imputato e soprattutto sul contesto in cui l’omicidio di Paolo Eletti a colpi di martello e l’avvelenamento attraverso le benzodiazepine per la madre Sabrina – per cui è stata in coma a lungo – si sono verificati. Eletti potrebbe aver agito in seguito alle forti differenze di vedute sulla vendita della casa di famiglia? Unitamente alla rabbia per la scoperta della doppia vita del padre, il quale si riconosceva in un’altra identità di genere? Elementi chiari per l’accusa; molto meno per la difesa.

Richiesta respinta. All’inizio dell’udienza, durata meno di un’ora, Bucchi e Scarcella hanno reiterato la richiesta di rito abbreviato già avanzata in udienza preliminare, in quanto era decaduta una delle aggravanti iniziali: Paolo Eletti, si è infatti scoperto, non è il padre biologico di Marco, ma è stato riconosciuto dalla vittima in un momento successivo, dandogli il suo cognome. E quindi non c’era l’aggravante dettata dal legame di sangue. Ma la richiesta è stata rigettata dalla Corte dopo una breve camera di consiglio. Il processo proseguirà il 9 di dicembre.