L'oratorio di Pieve
Guastalla (Reggio Emilia), 18 maggio 2020 - Tornano polemiche, scontri e veleni attorno all’oratorio parrocchiale a Pieve di Guastalla, una struttura storica, ampia, attrezzata, capace nel tempo di accogliere intere generazioni di cittadini della zona. Una struttura arricchita dal bar del circolo Anspi, ma anche di strutture sportive, spazi ampi per il gioco, un’area coperta e perfino una cucina professionale all’avanguardia usata in occasione delle affollate feste e sagre, oltre che a pranzi e incontri di associazioni benefiche.
Un’omelia pronunciata nei giorni scorsi dal parroco dell’Unità pastorale di Guastalla, don Nildo Rossi, ha generato attacchi offensivi verso il sacerdote, di persone in disaccordo con il suo pensiero. L’intervento di don Rossi riguardava in generale il mondo giovanile. sarebbero stati però commenti, in particolare sui social, non proprio garbati verso il parroco. L’Equipe pastorale è scesa in campo al fianco del sacerdote. Ma è soprattutto l’intervento del vescovo Massimo Camisasca, letto ieri sera dallo stesso don Nildo durante la diretta social della messa in duomo, che fa pensare e riflettere.
Oltre a schierarsi con don Nildo, il vescovo Camisasca parla dell’oratorio di Pieve dome di una realtà in cui le attività ludiche e ricreative, e conseguentemente economiche, si sono manifestate negli anni eccessive rispetto a quelle pastorali. E aggiunge: non di rado la gestione non sembra essere sempre chiara e trasparente con lacune documentali rilevanti, con conseguenze anche sul piano formativo della pastorale giovanile. Parole forti, che si aggiungono alla richiesta perentoria di interrompere i rapporti di gestione in corso e di precludere l’accesso a tali strutture fino a quando gli uffici della Curia non avranno fatto chiarezza. Significa chiusura del frequentatissimo oratorio. Scelta che già ora sta suscitando parecchie polemiche e prese di posizione.