"Pagami i lavori oppure ti do fuoco". Artigiano denunciato per minacce

Nei guai un 50enne carpentiere che si è visto trattenere una somma di denaro dalla titolare di un’azienda. La donna lo ha accusato di non aver svolto adeguatamente le opere che gli aveva commissionato.

Minaccia di morte rivendicando il pagamento non eseguito di alcuni lavori un 50enne reggiano, quindi denunciato alla Procura di Reggio dai carabinieri della stazione di Vezzano sul Crostolo. Non gli ha eseguito i lavori come previsto e la vittima, una signora del luogo, ha autonomamente deciso di trattenere una somma di denaro dalla fattura per coprire le spese del ripristino della parte non eseguita. Non era d’accordo l’esecutore dei lavori, un 50enne reggiano, il quale non avrebbe accettato di buon grado il mancato pagamento dell’intera somma richiesta alla destinataria dei lavori eseguiti. Nonostante entrambe le parti avessero dato corso a procedimenti legali, l’uomo ha iniziato a minacciare di morte la donna con frasi del tenore: "Portami soldi non fare la furba che andiamo a finire male, te l’ho detto già mille volte che la pazienza poi finisce, ti dò fuoco". Per questi motivi e con le accuse di minaccia i carabinieri della stazione di Vezzano sul Crostolo hanno denunciato alla Procura di Reggio diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un uomo di 50 anni residente in un comune dell’Appennino reggiano.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi per approfondire le valutazioni e determinazioni inerenti l’esercizio dell’azione penale. I fatti hanno origine nel mese di maggio del 2023, quando la vittima titolare di un’azienda, contattato il 50enne reggiano, gli aveva affidato dei lavori di carpenteria. Al termine di questi lavori, la donna appurava che non erano stati eseguiti come previsto. Pertanto dal totale dell’importo da versare al 50enne per i lavori svolti, tratteneva una somma di denaro al fine di utilizzarla per coprire le spese del ripristino necessario. Proprio da lì è iniziato il contenzioso. La vittima, fortemente preoccupata e turbata da questi messaggi rivolti anche alla sua famiglia, ha formalizzato la denuncia.

Settimo Baisi