"Palmo Vertinelli come Riina, è una follia"

Appello Aemilia, la Procura chiede quasi 24 anni. L’avvocato Pecorella attacca: "Una persecuzione". Mano pesante anche per il fratello Pino

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"Una richiesta di condanna che si avvicina a quella di Toto Riina. Mi sembra esagerata, una follia...". Non usa mezzi termini Gaetano Pecorella, avvocato di Palmo Vertinelli, l’imputato del processo Aemilia, per il quale la pm della Dda, Beatrice Ronchi ha chiesto ieri 23 anni e 9 mesi di condanna in Appello nell’aula bunker del carcere bolognese della Dozza. Una richiesta che tiene conto della riunificazione dei reati del primo grado (13 anni e 9 mesi più 9mila euro nell’ordinario e 16 anni in abbreviato). Per il fratello Giuseppe – detto ‘Pino’ – sono stati chiesti invece dalla Procura Generale 7 anni e 11 mesi oltre a 9mila euro di multa (già condannato a 6 anni e 11 mesi in primo grado). I Vertinelli – come svelato anche dalle confessioni del pentito Antonio Valerio – facevano false fatturazioni e gestivano il caporalato dei lavoratori in edilizia per conto della cosca Grande Aracri. E sono anche accusati di intestazioni fittizie. Alla sbarra anche le mogli Antonietta Bramante, consorte di Palmo, per la quale è stata chiesta una pena in Appello di 7 anni e 4 mesi oltre a 10mila euro di multa (6 anni e 6 mesi in primo grado) e Giovanna Schettini, coniuge di Pino, di 7 anni e 9 mesi (6 anni e 11 mesi in primo grado). Ma anche il figlio di Palmo, Antonio, a carico del quale la pm ha chiesto la conferma della condanna di primo grado a 4 anni e 6 mesi. Il legale (storico difensore anche di Silvio Berlusconi in passato) della famiglia di imprenditori calabresi migrati a Montecchio infine chiosa: "Ho chiesto alla corte di tenere conto di diversi aspetti anche umani di Palmo. Ha già abbondantemente pagato: gli hanno portato via tutto, dalla famiglia ai beni confiscati (nel 2015 il maxi sequestro a Reggio, Parma, Crotone e in Val d’Aosta per oltre 30 milioni: 12 aziende, 71 immobili, 22 auto e conti correnti) lasciandolo sul lastrico. Lo hanno arrestato, poi scarcerato due volte e in una di queste occasioni appena uscito era pronta una nuova ordinanza di custodia cautelare. Se non è una persecuzione questa...".

dan. p.