Parmigiano Reggiano, la produzione parla Sikh

Gli indiani dal Punjab guidano sempre più i caseifici e lavorano alle forme. Sono stati celebrati anche da Al Jazeera

Ci sono caseifici guidati da indiani

Ci sono caseifici guidati da indiani

Reggio Emilia, 1 febbraio 2019 - Dalla regione del Punjab, in India, direttamente alla Food Valley con l’obiettivo di "salvare" l’industria italiana del formaggio. Sarebbero oltre 45.000 gli indiani residenti in Italia e impiegati in 4.000 fattorie e caseifici della 'Valle del cibo'. Fin qui, nulla di strano. Ma se ad interpretare questi numeri è la testata giornalistica dell’emittente Al Jazeera, con esplicito riferimento al "salvataggio" del Parmigiano Reggiano da parte di lavoratori indiani, l’immagine assume una connotazione piuttosto stravagante, seppur romantica.

"Se è vero che nelle stalle la presenza dei Sikh è numerosa e apprezzata, è anche vero che i casari Sikh si contano sulle dita di una mano", precisa il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli. "Talvolta i giornali hanno scritto che il nostro formaggio vive grazie alla comunità Sikh, che è molto radicata nella Bassa reggiana, a Novellara, e che ormai avrebbe sostituito generazioni di casari. In realtà, il lavoro del casaro si tramanda di generazione in generazione ed è strettamente legato al territorio".

Tra i casari Sikh ci sono anche Veerendra-Jeet Sing e Sing Taljit, alla guida, rispettivamente, della Latteria Cigarello di Carpineti e del caseificio Dall’Aglio di Gattatico, entrambi in provincia di Reggio Emilia. Veerendra-Jeet, detto Ladi, arrivò in Italia nel 2001 e iniziò come garzone in un’azienda di mozzarella al sud. "Quando venni a sapere – ricorda – che a Reggio Emilia cercavano un lavoratore per un’azienda di Parmigiano Reggiano, mi trasferii al nord con mia moglie, i nostri due figli e i miei genitori". Oggi Ladi è capo casaro alla Latteria Cigarello di Carpineti, guida uno staff di 8 persone, tra cui il cugino della moglie, e produce 80 forme al giorno. Il 'suo' caseificio fa parte di Dalter Alimentari, specializzata nel settore del confezionamento dei formaggi grattugiati e porzionati freschi. "Il nostro mestiere richiede concentrazione e artigianalità", riferisce. "Inizio alle 4 di mattina fino alle 11 e ciò che faccio mi dà soddisfazione". Tra i riconoscimenti ricevuti, spiccano le due medaglie d’oro ai South West Cheese Awards del Regno Unito nel 2016.

Alla Latteria Dall’Aglio di Gattatico Sing Taljit è casaro da otto anni. Il titolare, Evio Dall’Aglio, che gestisce anche un allevamento di 700 bovine, lo ha voluto fortemente per la propria latteria, sottraendolo ad un caseificio di Parma dove era impiegato insieme al fratello. Oggi Sing produce 20 forme al giorno e abita sopra al caseificio con la moglie e i due figli. "Amo lavorare in caseificio e fare ogni giorno il Parmigiano Reggiano", ci racconta timidamente. Al suo fianco, c’è il cognato, anche lui precedentemente occupato in un altro caseificio. Da soli pensano a tutta la produzione. "Appassionato e talentuoso", lo definisce Federica Dall’Aglio, figlia del titolare. "Non sarà un caso, dunque, se ai controlli del Consorzio del Parmigiano Reggiano, su 1800 forme battute a martello, solo venti sono risultate di 'seconda scelta'".