Luzzara, preso a sprangate da commando violento davanti al bar

Spedizione punitiva dopo l'invito ad andarsene dal locale già chiuso

Preso a sprangate a Luzzara, le armi sequestrate

Preso a sprangate a Luzzara, le armi sequestrate

Luzzara (Reggio Emilia), 24 settembre 2020 – Picchiato da 7-8 persone, armate anche di spranghe e tubi in acciaio, solo per aver invitato alcune persone ad uscire dal bar, che era giù chiuso e con la saracinesca abbassata. E’ accaduto ieri sera verso le 23 in pieno centro a Luzzara, al caffè Al Gamber, in pieno centro storico.

Due uomini sono arrivati al bar e hanno alzato la saracinesca, già abbassata, per chiedere il cambio di una banconota da venti euro. Sono stati invitati da un cliente cinquantenne ad andarsene, in quanto il locale era già in chiusura. Ma l’invito è stato accolto come un affronto, tanto che poco dopo i due sono tornati con altre 5-6 persone, aggredendo il cliente, finito in ospedale al Santa Maria Nuova di Reggio con traumi guaribili in un mese per traumi vari e fratture costali. Il gruppetto è arrivato in piazza Ferrari con due auto, picchiando selvaggiamente il cliente, colpito a più riprese con le spranghe, anche quando era a terra. E’ stato danneggiato anche in gazebo esterno al locale. Poi la fuga su una Golf e un Fiat Doblò. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Luzzara e del Radiomobile di Guastalla.

Le ricerche nella zona hanno permesso di fermare, a Codisotto, una delle auto con a bordo l’italiano Mirco Galli, 23enne abitante a Novellara, con due pakistani e un indiano. Nell’auto c’erano un tubo in ferro di un metro e 30 cm e uno tubo in acciaio inox di 70 centimetri, usati poco prima per l’aggressione. Oltre a Galli sono stati arrestati il pakistano 26enne Hussanain Ali, il connazionale 27enne Habib Rehamn, abitanti a Novellara, e l’indiano Pardip Singh di 29 anni, abitante a Campagnola. Sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate, danneggiamento e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. I due arrivati al bar per cambiare la banconota sarebbero Hussanain Ali e Pardip Singh, gli stessi che avrebbero colpito il cinquantenne con le spranghe in ferro. Ora si indaga per risalire anche agli altri componenti del commando violento.