CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Pieve, commando semina il terrore: "Tirata fuori dall’auto e presa a calci. Scene così solo nei videogiochi"

Racconto choc di Sara Montanari: "Non so come abbia trovato la forza di combattere, sono ancora spaventata. Il mio solo pensiero era di riabbracciare mia figlia". In quattro in azione con un veicolo rubato poco prima

Sara Montanari ha raccontato la brutale aggressione subita mentre era stava guidando

Sara Montanari ha raccontato la brutale aggressione subita mentre era stava guidando

Reggio Emilia, 10 ottobre 2024 – "Ero appena partita da casa, stavo andando al lavoro. Ero ferma al semaforo. Erano le 5.18. Vedo, dallo specchietto, arrivare un’auto dietro di me, sparata a tutta velocità". Inizia così il racconto choc di Sara Montanari, che ieri all’alba è rimasta vittima di una brutale aggressione, a scopo di rapina, al semaforo sulla via Emilia. "Erano in quattro nell’auto – dice, ancora molto provata –, sono scesi in due. Avranno avuto 20 anni, a dir tanto, erano di carnagione olivastra, forse marocchini. Parlavano italiano perfettamente. Uno di loro apre la portiera, mi dice: ‘Scendi, dai non ti facciamo niente’. Non so cosa mi sia passato per la testa in quel momento, forse volevo salvare la macchina, che è nuova, in ogni caso ho fatto resistenza, ma quel ragazzo mi ha preso per le caviglie e mi ha trascinata a terra, io non so come continuavo a tenere lo sterzo. Lui mi è salito sopra, mi ha dato calci nei fianchi, poi mi ha calpestato, passando con i piedi sopra il mio torace". Ma non si è arresa. "Mi sono rialzata immediatamente, non so dire dove abbia trovato la forza o il coraggio, ho continuato a tenere lo sterzo. Sono partiti ma siccome ero aggrappata allo sterzo l’auto è andata a finire contro un muretto. Sono scappati a bordo della Daihatsu nera con cui mi erano venuti addosso". Gli altri automobilisti si sono accorti della scena: "Io ho chiamato il 113, forse l’avevano fatto anche altri, comunque la polizia è arrivata all’istante – ricorda Sara –. Sono ancora spaventatissima – le sue parole, ieri sera –, non riesco a togliermi questa scena dagli occhi, una cosa così l’avevo vista solo nel gioco per la Playstation, Gta. A Reggio capitano situazioni strane, sì, anche pericolose, ma mai avrei pensato potesse accadermi un fatto simile. Il mio primo pensiero, appena successo, è stato mia figlia, volevo andare da lei". Montanari è reggiana, proprio di Pieve: "La situazione è peggiorata moltissimo. Ci sono tantissimi stranieri che sono bravissimi, che lavorano, lungi da me dire qualcosa contro. Ma per tanti altri le cose stanno diversamente, bisogna dare una svolta. Bisogna far rispettare le leggi, ma è vero che a volte anche forze dell’ordine e giudici hanno le mani legate. Bisognerebbe cambiare tutto alla radice". La Dahiatsu, è poi emerso, era stata rubata lì vicino appena qualche minuto prima, vittima un uomo in questo caso. A lui i soggetti si erano avvicinati a piedi. Pare che, dopo la tentata rapina a Sara Montanari, la Dahiatsu rubata sia stata trovata poi abbandonata più avanti. Peraltro, i rapinatori potrebbero essere gli stessi che avevano causato un incidente, poco prima: un’auto proveniente da Roncocesi ha svoltato immettendosi da via Carlo Marx in via Fratelli Cervi, e ha poi sorpassato a tutta velocità un altro veicolo, urtandolo e provocando un incidente, e poi è andata a finire nel fosso laterale. L’auto su cui viaggiavano gli uomini è risultata poi essere stata rubata. È stata abbandonata nel fosso. Gli occupanti il veicolo sono usciti dall’auto da soli e si sono dileguati, mentre l’uomo che si trovava nell’auto che era stata sorpassata è stato soccorso dal 118, era in condizioni non ritenute gravi. Sui fatti di Pieve indaga la polizia di Stato, per i rilievi degli incidenti prosegue la polizia locale.