Omicidio Reggio Emilia. "Pronti a collaborare per il bene del bambino"

L’avvocato del padre parla dell’affidamento del figlio di Cecilia, che ora si trova con la nonna materna. "Si cerca una soluzione condivisa"

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di Alessandra Codeluppi

Cercare di garantire un futuro il più possibile sereno per un bambino di appena un anno e mezzo, rimasto orfano della mamma 34enne Huana Cecilia Hazana Loayza, brutalmente uccisa dall’ex convivente. In questi giorni si stanno confrontando i parenti materni e il padre, in modo da trovare un accordo per tutelare il piccolo. Ieri i familiari hanno avuto un incontro anche con i rappresentanti dei servizi sociali del Comune, in cerca di una soluzione. L’avvocato Francesca Guazzi ha tutelato il padre durante il procedimento civile incentrato sull’affidamento e mantenimento dal minore, scaturito dopo la fine della convivenza nella casa di via Melato tra Cecilia e il padre del bambino.

Il minore era stato affidato a entrambi i genitori, in modo condiviso, e collocato a casa della madre, mentre il padre era tenuto a versare un assegno per il mantenimento. Ora Guazzi continua a seguire il padre per quanto riguarda la tutela della sua responsabilità genitoriale nei confronti del figlio.

"Non voglio entrare nel merito del procedimento civile per ragioni di riservatezza e tutela delle persone coinvolte - dichiara l’avvocato sulla vicenda -. L’omicidio della signora Hazana è un fatto sconvolgente e drammatico: credo sia opportuno un silenzio di riflessione, serio impegno e collaborazione nella tutela del minore".

Dopo la morte della madre, avvenuta tra venerdì e sabato notte, il bambino è rimasto a casa con la nonna materna, che era arrivata in Italia quattro mesi fa per aiutare Cecilia. La giovane si era rivolta nell’ambito del procedimento civile all’avvocato Giovanna Fava, che ora tutela la nonna peruviana.

Tra le famiglie è in atto un confronto per trovare una soluzione che tuteli il minore. "Il padre - prosegue l’avvocato Guazzi - si impegnerà responsabilmente, come da sempre, nella tutela degli interessi del figlio minore". Interpellata dal Carlino, l’avvocato Fava aveva detto che Cecilia stava cercando una soluzione meno onerosa rispetto alla casa in affitto in via Melato e che aveva trovato lavoro: l’aveva descritta come una ragazza "intelligente, positiva e che cercava di risolvere i suoi problemi", prima che la violenza estrema spazzasse via tutti i suoi sforzi e sogni.