Quando divenne per tutti il ’Jack Angeli’ italiano vestito da vichingo davanti a Palazzo Chigi

Migration

"Mi ero incatenato ad una transenna a Montecitorio. Ma nessuno mi filava. Così mi son fatto dipingere la faccia con la bandiera tricolore da mia moglie e ho

indossato il cappello da vichingo".

Quello è stato il momento in cui Hermes Ferrari è salito agli onori della cronaca ed è diventato un personaggio nazionale. 51 anni, residente a Scandiano, da quel 6 aprile, giorno in cui i ristoratori di molte parti d’Italia, scesero a Roma per protestare contro il lockdown, per tutti è lo ’Sciamano’, oppure il Jack Angeli (L’italo americano, pure lui immortalato travestito da vichingo durante la rivolta di Capitol Hill, a Washington, nel gennaio di quest’anno) italiano.

Ferrari è titolare di due locali, uno a Modena - il ristorante pizzeria "Regina Margherita – e un’omonima pizzeria a Rubiera, con un passato anche da buttafuori di locali notturni, ed una precedente condanna per un episodio di aggressione. Nel 2012, infatti, aveva pestato un vicino di casa perché colpevole, a suo direi, di aver attraversato le strisce pedonali troppo lentamente. Lo ’sciamano’ era parte del gruppo di ’Io Apro’, quello più oltranzista - se così si può dire - rispetto alle chiusure imposte dal Governo durante le varie ondate della pandemia.

Ma da quanto trapela, pare che di quell’associazione di ristoratori non ne faccia più parte. A detta sua perché se n’è andato; a detta degli altri ristoratori perché allontanato direttamente da quel gruppo.