Quei delitti e il cold case riaperto a distanza di anni

"Sono molto soddisfatta di quest’esito processuale, che è anche il risultato di un enorme lavoro fatto dalle difese". A parlare è l’avvocato Milena Micele, difensore di Antonio Lerose, 56enne residente a Carpi (Mo), imputato per l’omicidio di Giuseppe Ruggiero a Brescello: "Il mio assistito è venuto in udienza anche a Roma. Ha accolto con gioia un verdetto che ha fatto giustizia rispetto all’ergastolo dato in secondo grado. Lui ha sempre lavorato e a seguito di questo processo si è ritrovato la vita stravolta". Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Brescello, attraverso l’avvocato Salvatore Tesoriero, e l’associazione Libera tramite l’avvocato Vincenza Rando. In primo grado il pm della Dda Beatrice Ronchi aveva chiesto l’ergastolo per tutti e quattro gli imputati. La Corte d’Assise reggiana, presieduta da Dario De Luca e con a latere Silvia Guareschi, li aveva assolti "per insufficienza di prove", dando l’ergastolo solo a Nicolino Grande Aracri relativamente alla morte di Giuseppe Ruggiero a Brescello (ma nom per quella di Vasapollo a Pieve). Ruggiero fu ucciso da un commando che usò un’auto riverniciata come fosse una pattuglia dei carabinieri e che si presentò a casa sua in abiti militari. Secondo la Corte di primo grado c’era una "macroscopica divergenza" tra i racconti dei pentiti Antonio Valerio e Salvatore Cortese sul delitto di Brescello. Per Ciampà i giudici avevano scritto che "mancava un preciso riscontro alle dichiarazioni di Cortese". La Dda aveva impugnato il verdetto: in secondo grado lla pubblica accusa aveva chiesto e ottenuto una rinnovazione istruttoria attraverso l’assunzione di nuove prove. Per la prima volta è stato sentito il pentito Luigi Foschini. La procuratrice generale in Appello Lucia Musti e il pm Ronchi (come applicata) avevano chiesto l’ergastolo per tutti: la loro domanda è stata accolta dalla Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Orazio Pescatore con Milena Zavatti, che nelle motivazioni avevano attribuito errori ai giudici di primo grado. A seguito dei ricorsi delle difese, è stato fissato il processo in Cassazione, all’esito del quale ieri si è deciso un nuovo processo davanti a una diversa sezione della Corte d’Appello per coloro che hanno avuto l’annullamento della sentenza di condanna, ovvero Greco, Lerose e Ciampa e Grande Aracri solo per l’omicidio di Pieve (ergastolo per lui confermato riguardo a Brescello). al.cod.