Reggio Emilia, "Aperitivi tra le pattumiere". Preoccupati i gestori dei locali

"Come faremo con lo stoccaggio? Scarafaggi e topi sono una minaccia vera". Intanto prosegue la distribuzione a domicilio dei bidoncini colorati

Elena Fattori critica la scelta del porta a porta

Elena Fattori critica la scelta del porta a porta

Reggio Emilia, 22 settembre 2018 – Manca un mese esatto all’entrata in vigore della raccolta porta a porta in centro storico e fra i cittadini c’è scontento, con qualche rara eccezione.

La modalità partirà il 22 ottobre e interesserà più di 1800 esercizi commerciali e attività, oltre a circa 700 residenti. Sebbene assessore Mirko Tutino e tecnici Iren si siano prodigati a rassicurare la cittadinanza circa il corretto funzionamento della raccolta, c’è scetticismo.

Soprattutto in piazza Fontanesi, cuore della movida reggiana.

Siamo andati ad ascoltare l’opinione di chi ci lavora. Eccoci a Mangiamore: «Per le modalità in cui pensano di realizzare questa raccolta nel weekend, la trovo abbastanza impraticabile – afferma Luca Ferri, 29 anni, titolare del ristorante Mangiamore.bio, laboratorio di cucina naturale di via Ponte Besolario - Soprattutto per un ristorante, che produce rifiuti notevoli. Non è sensata. Mi sono informato presso gli operatori dell’Ovile, ma mi dicono che gli addetti si occuperanno solo della pulizia della piazza dopo il mercato, non dei nostri rifiuti. A me è lo stoccaggio dei rifiuti che spaventa. Scarafaggi e topi sono una minaccia reale, soprattutto d’estate. Il porta a porta penso sia utile. Ma un discorso è il privato, un altro l’esercizio pubblico, con un quantitativo medio di 110 litri di rifiuti. I problemi nascono proprio con organico e indifferenziata».

Amos Torelli del bar San Carlo, angolo piazza Fontanesi, è positivo e guarda al futuro: «Andiamo avanti! Vada come vada, ma sicuramente l’idea di introdurre il porta a porta è migliorativa. Il mondo non si ferma. Piuttosto, se posso, mi piacerebbe introdurre l’argomento della piazza, nei giorni di mercato. Gli ambulanti non la possono lasciare in queste condizioni, quando smontano e se ne vanno».

Monica Casoli del Fontanesi Caffè è lapidaria: «Bidoncini e sacchetti fuori dalla porta? Ne penso il peggio possibile. Perché è inutile che noi facciamo la differenziata quando poi gli operatori mescolano i rifiuti. Io ho fatto questo rilievo al tecnico che è venuto, ma si verificherà, suppongo, un via vai di gente che raccoglie il pattume. Ho chi mi fa la deratizzazione e mi ha confessato di essere preoccupato perché in altri luoghi dove la raccolta c’è già, la città è piena di topi».

Al ‘Dimmelo tu’ parla Elena Fattori: «Temo faranno l’aperitivo in piazza in mezzo alla sporcizia, e anche a colazione. Poi c’è l’aspetto dei vandali da considerare».