REDAZIONE REGGIO EMILIA

Rapina e lesioni aggravate. In manette un senza tetto

Segnalato da un vigilante per atteggiamenti sospetti, sono arrivati i carabinieri. A suo carico è risultato un ordine di carcerazione per fatti avvenuti nel 2019. .

Rapina e lesioni aggravate. In manette un senza tetto

L’uomo era stato visto chiedere l’elemosina al centro commerciale Guastalla 2

GUASTALLA

Da qualche tempo era stato notato chiedere l’elemosina a Guastalla, in centro storico ma anche nella zona del centro commerciale Guastalla 2, a Pieve, nei pressi del supermercato Coop. Ma sabato è apparso agire in modo sospetto, soprattutto avvicinandosi alle persone anziane per chiedere del denaro. Un atteggiamento che non è passato inosservato a un operatori della Ssi – Servizi Sicurezza Italia – con mansioni di vigilanza. Lo stesso operatore ha fermato l’uomo, chiedendo poi l’intervento dei carabinieri.

Sul posto è giunto un equipaggio del nucleo radiomobile, con l’accertamento che ha permesso di scoprire che quell’individuo, un 43enne di origine rumena, non solo risultava essere senza fissa dimora in Italia, ma era pure gravato da un ordine di carcerazione emesso dopo che a suo carico era diventata esecutiva una condanna a tre anni, quattro mesi e 15 giorni di reclusione per rapina aggravata e lesioni, per fatti avvenuti a Voghera nel 2019.

Con la condanna emessa nel maggio del 2023 e diventata esecutiva lo scorso giugno, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del tribunale di Pavia ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione. Ma finora l’uomo era riuscito a rendersi irreperibile alle forze dell’ordine. Sabato è stato l’intervento dell’operatore della sicurezza ad avere il primo sospetto, temendo che il 43enne potesse tentare dei furti con destrezza ai danni degli anziani. Poco dopo dalla banca dati è emerso l’ordine di carcerazione a suo carico. A quel punto l’uomo è stato accompagnato alla vicina caserma dell’Arma e, dopo le formalità di rito, è stato dichiarato in arresto, notificando il provvedimento giudiziario che lo ha portato in carcere per espiare la pena detentiva, interrompendo la sua "latitanza".

Antonio Lecci