Rapinò e ferì benzinaio: pena di 7 anni e 4 mesi

Condannato Salvatore Rizzo che agì due volte a Veggia. A Francesco Ragusa, che lo aiutò in uno dei due colpi, inflitti 5 anni e 8 mesi

Rapinò e ferì benzinaio: pena di 7 anni e 4 mesi

Rapinò e ferì benzinaio: pena di 7 anni e 4 mesi

di Alessandra Codeluppi

Fu l’autore materiale di due rapine, avvenute in tempi ravvicinati, che sconvolsero la comunità della Veggia di Casalgrande: una nella tabaccheria Corsini (25 agosto 2022); l’altra ai danni del benzinaio Achille Molinaro (12 settembre 2022), che fu ferito con un colpo di pistola al ginocchio. All’esito del processo con rito abbreviato, ieri il giudice Luca Ramponi ha condannato lui e il suo complice, entrambi residenti a a Sassuolo e sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari: 7 anni e 4 mesi a Salvatore Rizzo, il 39enne che commise entrambe le rapine, e 5 anni e 8 mesi per il 44enne Francesco Ragusa, che gli diede aiuto nell’episodio di Molinaro. Durante la requisitoria, il pubblico ministero Piera Cristina Giannusa ha chiesto di derubricare per entrambi l’iniziale accusa di tentato omicidio in lesioni gravi. E ha domandato per Rizzo 8 anni, 2 mesi e 20 giorni, mentre per Ragusa 8 anni. ll 39enne accusato di due rapine aggravate, detenzione e porto illegale di munizioni, nonché simulazione di reato (per la falsa denuncia sporta dalla sua fidanzata sul furto dell’auto usata per il fatto del 12settembre), aveva ammesso la propria responsabilità, chiedendo scusa. Nel frattempo lui ha iniziato a risarcire le persone finite nel mirino, una delle quali, Molinaro, si è costituita parte civile. A Rizzo, difeso dall’avvocato Andrea Mazzacani, il gup ha riconosciuto le attenuanti generiche, vista la confessione resa fin dai primi momenti, la buona condotta processuale e la volontà dimostrata concretamente di riparare i danni. Nello specifico, il 39enne ha ripagato al titolare della tabaccheria la somma rubata, mentre a Molinaro ha versato alcuni piccoli acconti. Lui, che ha due figli piccoli, aveva detto di aver agito perché succube della droga: "Ora ha capito la gravità del suo comportamento e vuole cambiare strada". Ragusa, assistito dall’avvocato Enrico Fontana, doveva rispondere di concorso in rapina aggravata - per la sola aggressione del benzinaio -, porto d’arma e concorso in simulazione di reato. Il gup gli ha riconosciuto l’attenuante del contributo di minima importanza nel reato. Secondo la ricostruzione investigativa, durante la rapina al benzinaio, il 44enne era in auto ad attendere Rizzo: Ragusa ha sempre ammesso di averlo accompagnato sul posto, ma ha detto che non sapeva che cosa l’altro stesse andando a fare. E, a differenza di quanto sostiene Rizzo, nega di aver organizzato il colpo insieme a lui. "Leggeremo le motivazioni e poi valuteremo se ricorrere in Appello sulla detenzione dell’arma - dichiara l’avvocato Fontana -. Vi è stata infatti una chiamata in correità priva di riscontri". Il giudice ha condannato i due imputati a versare in solido una provvisionale di 30mila euro al benzinaio, tutelato dall’avvocato Tommaso Creola, e al risarcimento in sede civile. Molinaro, costretto alle stampelle e in fase di riabilitazione, non è ancora riuscito a riprendere il lavoro: "È rimasto molto turbato". Per altri due soggetti ritenuti coinvolti è invece già iniziato il processo con rito ordinario davanti al collegio.