"Silk-Faw, il rogito non ci basta più. Garanzie entro l’anno o game over"

Il sindaco Vecchi e l’assessore Pratissoli hanno fissato limiti e condizioni per l’azienda. "Paghino dipendenti e fornitori fino all’ultimo euro, altrimenti non discutiamo più del progetto"

Il sindaco Luca Vecchi con la manager director di Silk-Faw, Katia Bassi

Il sindaco Luca Vecchi con la manager director di Silk-Faw, Katia Bassi

Reggio Emilia, 8 ottobre 2022 - "Il rogito oggi non basta più a chiudere la conferenza dei servizi". Il sindaco Luca Vecchi mette un punto e virgola – lasciando aperto comunque un piccolo spiraglio – al caso Silk-Faw, la joint venture sino-americana delle superauto elettriche di lusso sportive che aveva annunciato un anno e mezzo fa di volersi insediare a Gavassa, per poi non mantenere le promesse, senza neppure andare a rogito per il terreno. Insomma, per l’ok al progetto non basterebbe neppure questo – come il Comune invece aveva detto mesi fa alle prime ombre sull’investimento – qualora venisse siglato l’atto di compravendita. Anzi, Vecchi ieri a Palazzo Fonte (ex tribunale) durante la commissione consiliare – convocata e ottenuta dalle opposizioni, in primis dal M5s e Coalizione Civica – rilancia: "La nostra priorità è che Silk Faw paghi dipendenti e fornitori fino all’ultimo euro. Dopodiché si potrà ricominciare a discutere dell’area, ma il rogito oggi non basta più. Esigiamo piena credibilità del progetto industriale e pretendiamo che Silk- Faw dia le dovute spiegazioni a un’intera comunità", ha detto toccando il fatto che la sessantina di dipendenti assunti non riceva lo stipendio da quattro mesi (con tanto di accordo di solidarietà firmato tra sindacati, azienda e Regione di recente). Poi però alza lo scudo sulla responsabilità della politica, la quale aveva steso i tappeti rossi e annunciando in pompa magna l’approdo di Silk-Faw. "Noi abbiamo fatto ciò che potevamo, ora tocca alla parte privata".

Silk-Faw Reggio Emilia, l’area di Gavassa torna in vendita - Silk Faw, firmato contratto di solidarietà

E ancora: "Ritengo sia stato intelligente guardare con interesse e serietà questa ipotesi, quando però abbiamo intravisto che le cose non evolvevano come sembrava, ricordo che abbiamo subito tirato il freno della conferenza dei servizi (il consesso per dare l’ok ai lavori, ndr)". Resta il fatto – come imputano le minoranze – che forse una qualche garanzia in più all’inizio doveva essere chiesta.

Nella seduta è intervenuto anche il vicesindaco Alex Pratissoli, nonché assessore all’urbanistica, il quale ha fissato la deadline: "Se non si arriva all’accordo di programma entro l’approvazione del pug, i giochi si chiudono". Il piano urbanistico generale dovrà essere approvato entro fine anno. Dunque se entro questa data, Silk-Faw non ottempererà agli impegni presi, sarà definitivamente game over. "L’accordo di programma non è ancora concluso – ha puntualizzato Pratissoli – e mancando questo, non esistono impegni concreti da parte di nessuno dei soggetti, pubblici o privati, che l’hanno sottoscritto. Entro l’approvazione del Pug l’accordo dovrà manifestare il suo destino, e se non dovesse andare in porto quell’area di Gavassa tornerebbe a essere agricola. Tutto resta condizionato ad avere garanzie necessarie a lanciare questo progetto, che in termini di vantaggi per il territorio ha una portata evidente".