"Tanti incidenti sul crinale? Il tempo sull’Appennino cambia molto rapidamente"

"Tanti incidenti sul crinale? Il tempo sull’Appennino cambia molto rapidamente"

"Tanti incidenti sul crinale? Il tempo sull’Appennino cambia molto rapidamente"

La procedura da seguire è rigida e scrupolosa. Prima di ogni volo, non solo è necessario un accurato controllo del mezzo, ma va svolta una importante fase di pianificazione. Al centro di tutto c’è la figura del pilota, che fra le altre cose deve stabilire se ci siano le condizioni minime da normativa per volare in sicurezza. Tanta è l’ansia delle ultime ore per la sorte del 61enne reggiano Ivano Montanari che era ai comandi dell’ultraleggero Eurostar partito da Reggio sabato di cui, pochi minuti dopo, si sono persi i contatti. La zona di ricerca fino ad ora battuta è l’Appennino al confine tra le province di Modena e Reggio.

Grande conoscitore della zona, esperto di aviazione ed istruttore di volo Vds a motore è Fabio Venturelli, socio dell’Aero Club di Pavullo. E’ lui a spiegare nel dettaglio quali sono i possibili imprevisti e le manovre attuabili in caso di emergenza.

Venturelli, prima di mettersi in volo che controlli si devono effettuare? "

"C’è una prassi da seguire che si impara durante i corsi. Innanzitutto, va effettuata una pianificazione: in questa fase, è molto importante che il pilota sappia già dove deve andare e cosa fare. Poi bisogna definire se il volo sia di trasferimento oppure locale, ed è importantissimo valutare le condizioni meteo nella zona in cui si intende effettuare il volo".

Di quali strumenti fate uso?

"A tal proposito, ci sono una serie di informazioni a livello aeronautico, che possono essere reperite presso le direzioni aeroportuali o via internet, in cui vengono forniti i bollettini meteo. Si controllano bene temperatura, eventuale nuvolosità, pioggia o nebbia lungo la tratta che si intende effettuare. Le previsioni fungono solitamente da ‘freno’: devono dare innanzitutto una prima indicazione per capire se ci siano le condizioni per volare; questa valutazione spetta al pilota".

Sono previste altre misure di sicurezza?

"Quando si effettua una pianificazione di un volo di linea, specialmente nel caso in cui si sappia di poter trovare condizioni sfavorevoli all’aeroporto di destinazione, si calcola e si imbarca un’ulteriore riserva di carburante per dirigersi, in caso di emergenza, in un altro aeroporto. Per i voli turistici e sportivi, come istruttore vedo purtroppo che, prendendo confidenza col mezzo, si rischia di sottovalutare questa fase. Invece è fondamentale abituarsi ad essere molto precisi. Infine, prima del decollo è necessario effettuare un accurato controllo del mezzo sia internamente che esternamente, verificando che nel serbatoio ci sia abbastanza carburante necessario al volo, con almeno mezz’ora di autonomia ‘extra’ per far fronte a qualsiasi problema all’aeroporto di destinazione".

Nella zona dell’Alto Appennino, oltre alla scomparsa di questo aereo, in soli 6 mesi si sono registrati due incidenti mortali (a giugno si schiantò un elicottero con 7 persone a bordo, il 19 ottobre fu la volta di un ‘rotogiro’ con alla guida il 72enne pavullese Gabriele Baldoni). E’ una zona particolarmente impervia?

"In Appennino, soprattutto con condizioni meteo sfavorevoli, l’esperienza di volo non va presa sotto piede. Si può incontrare vento di ricaduta, e per questo è sempre meglio stare sopra alle vette; a valle si può volare solo in condizioni ottimali. L’esperienza insegna che il meteo può cambiare molto rapidamente, i venti si incuneano tra i rilievi e possono causare improvvisi cambi di direzione".

Si possono incontrare altri problemi tecnici?

"Ad esempio, è possibile che si formi del ghiaccio sulle ali: cambiando il profilo dell’ala, l’aereo può andare in stallo, ed è estremamente pericoloso. Poi può anche ghiacciare la ‘farfalla’ del carburatore. Ecco perchè il paracadute è fondamentale: il rischio si può ridurre il rischio, ma resta sempre".

Riccardo Pugliese