Tarquini ’il pacato’: "Gridare non paga più, sarebbe innaturale per lui"

I comunicatori del candidato di centrodestra: "Preferiamo i temi ai toni urlati". Ma su un profilo Instagram afferente all’avvocato si usa la ’clava’ contro il Comune. .

Tarquini ’il pacato’: "Gridare non paga più, sarebbe innaturale per lui"

Tarquini ’il pacato’: "Gridare non paga più, sarebbe innaturale per lui"

di Daniele Petrone

La campagna elettorale del centrodestra reggiana è lontana anni luce dal metodo della cosiddetta ‘Bestia’ ossìa la macchina comunicativa di Matteo Salvini della Lega. La connotazione civica del candidato Giovanni Tarquini si intreccia con la sua personalità pacata dando vita ad una competizione quasi mai urlata. A usare la ‘clava’ però – sempre per restare nel canovaccio del Carroccio – ci sono due pagine social sullo sfondo. ‘RidivenTiAmo Reggio’ su Instagram dove quotidianamente vengono pubblicati video ‘in presa diretta’ ad effetto di denuncia su diverse problematiche della città, in particolare sulla sicurezza. E ‘Peggio Emilia’ su facebook dove da anni esplode il malcontento cittadino, la maggior parte su tematiche di degrado e criminalità, con una pioggia di critiche all’Amministrazione di centrosinistra. Se dietro al primo canale Instagram c’è Federico ‘Chicco’ Zanni che dà una mano nel backstage a Valeria Braglia, responsabile della comunicazione del candidato, il secondo su Fb è indipendente ma comunque amministrato da persone vicine alla destra e che gestiscono anche l’altra pagina ‘Difendiamo Reggio’ tra i cui moderatori c’è Luca Tadolini, storico esponente schierato.

Mentre la parte social più istituzionale è curata da Luca Santoro, 29 anni, marketing manager di professione che lavora soprattutto nel mondo del vino (per cantine notissime come Marchesi Barolo e la reggiana Medici Ermete, gestendo un famoso podcast sullo champagne con la sua c.society srl). "Sono un genovese cresciuto in Piemonte che ha vissuto a Milano e trapiantato ora a Carpi – spiega Santoro – Questa mia sensibilità mi porta a vedere le cose in maniera più distaccata, non essendo di Reggio. Per questo riesco forse a cogliere meglio le fortune e le eccellenze che ha Reggio nel mondo dell’enogastronomia, perciò da valorizzare. Ed è quello che stiamo cercando di fare". Sulla strategia comunicativa scende poi nei dettagli: "Ciò che mi ha colpito di Tarquini è la sua estrema preparazione e competenza. È un moderato improntato al dialogo con le persone e su questo stiamo cercando di fare leva per portare un’aria di cambiamento dopo aver visto tanti cittadini con tanto sconforto e arrendevolezza". Da qui è stato scelto il ‘timbro’ sui social. "Vogliamo tenere i toni puliti, rilassati e calmi, senza essere irrispettosi, ma allo stesso tempo con una certa solidità nel portare qualcosa di nuovo. Fare una campagna urlata pagherebbe poco e snaturerebbe quello che è Giovanni. Non siamo qui a fare baccanali o lanciare spade contro qualcuno, vogliamo essere trasparenti. Gli slogan fini a se stessi dopo un po’ stancano, perciò è giusto restare fedeli e giocarci le nostre carte essendo naturali. Cosa sta funzionando di più sui social? I video che toccano il cittadino in prima persona, specialmente su Instagram. Mentre su facebook dove c’è un elettorato più over 40, diamo contenuti più di lettura e di approfondimento".

Infine, sulle pagine social in appoggio quasi indiretto ammette: "Giovanni non c’entra nulla, ma è fanno tante visualizzazioni e spingono molto facendo leva sul malcontento. È ovvio che ci stanno supportando, sarebbe assurdo affermare il contrario".

Tarquini ha un sito ancora in costruzione (e, al momento, manca ancora un programma steso nero su bianco) allestito sullo sfondo del teatro Valli in homepage, ma col rimando alle pagine facebook e instagram ‘Giovanni Tarquini sindaco’, entrambe con circa 600 follower. A dare manforte poi ci sono le pagine social dei tre partiti di coalizione, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia con interventi e appuntamenti elettorali.