Veggia di Casalgrande, una testa di maiale nel futuro centro islamico

L'intimidazione dopo le polemiche. La comunuità musulmana: "Gesto che dispiace, ma andiamo avanti. E non sarà una moschea"

Una moschea

Una moschea

Reggio Emilia, 21 aprile 2018 – Un atto intimidatorio dal messaggio chiaro. È questo il significato della testa mozzata di un maiale appesa al cancello, più altre frattaglie di suino gettate nel cortile dell’area di proprietà della Comunità Islamica di Sassuolo nella frazione di Veggia, a Casalgrande.

Un vero e proprio affronto dato l’utilizzo di un animale che per i musulmani è noto essere sconsacrato, bandito persino nell’alimentazione dei fedeli al Corano. Il gesto – che per ora ha una firma ignota – è stato compiuto nella notte di ieri. Poi in mattinata, alcuni residenti attirati dall’odore nauseante e dal fiumiciattolo di sangue lungo la strada, hanno allertato i carabinieri che sono intervenuti a rimuovere i resti. E ora indagano sull’accaduto per identificare gli autori.

La testa mozzata lasciata appesa alla cancellata. Per la rimozione sono intervenuti i carabinieri
La testa mozzata lasciata appesa alla cancellata. Per la rimozione sono intervenuti i carabinieri

Dall’altra parte però Hicham Ouchim, responsabile dell’associazione islamica, cerca di puntualizzare e di stemperare i toni. «Un gesto che non ci fa piacere – spiega - Ma siamo convinti del nostro progetto e andremo avanti. Ribadisco che non faremo alcuna moschea. Ci basta quella nella vicina Sassuolo. Faremo un semplice centro culturale aperto a tutti, senza distinzione di culto. Siamo radicati sul territorio da oltre 20 anni e abbiamo ottimi rapporti con tutti, dalla comunità cristiana alle scuole con cui svolgiamo progetti. Le parole di Don Taglini? Non hanno aiutato e il gesto di stanotte è una conseguenza. Chi riveste un ruolo come il suo non dovrebbe aizzare le folle. Inoltre, condividiamo anche la sua idea di destinare parte dell’area a zona abitativa per i poveri. Questo è già previsto nella nostra bozza progettuale. La rivolta è priva di validi motivi. Noi veniamo in assoluta pace. E presto incontreremo ancora la gente per illustrare la nostra bontà».

Daniele Petrone