"Troppo rischioso, salta Nomadincontro"

Beppe Carletti: "E’ vero che è la trentesima edizione e che andrebbe celebrata in modo adeguato, ma la salute prima di tutto"

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di Antonio Lecci

Doveva essere la trentesima edizione del Nomadincontro, l’evento proposto a ridosso della data del 18 febbraio, giorno del compleanno di Augusto Daolio, nato nel 1947 e deceduto nell’ottobre del 1992, stroncato da una malattia. Ma, così come era accaduto lo scorso anno, il Nomadincontro non ci sarà sotto il tradizionale teatro tenda allestito a Novellara, tra concerti, premiazioni, solidarietà, ospiti… Beppe Carletti, fondatore e leader dei Nomadi: dunque, nessun evento in presenza neppure quest’anno a Novellara…

"Già. Abbiamo deciso di evitare ogni possibile problema di salute pubblica rinviando la due giorni di festa a tempi migliori. E’ vero che è la trentesima edizione e che andrebbe celebrata in modo adeguato. Ma preferiamo evitare ogni tipo di rischio per le persone. Non è tempo di scherzare o di sottovalutare la situazione sanitaria attuale".

In base alle normative, in un ampio teatro tenda un evento si sarebbe potuto organizzare.

"E’ vero. Ma con una capienza limitata. Non saremmo certo riusciti ad accontentare tutti coloro che avrebbero voluto partecipare. Con quale criterio avremmo fatto la selezione? Come avremmo potuto dire: tu sì, tu no, tu entri e tu non entri? Non sarebbe stato giusto".

Dunque, non ci sarà neppure il tradizionale pranzo-raduno dei Nomadi fans club, l’ultima domenica di gennaio alla palestra a San Giovanni di Novellara?

"Esatto. Sempre per lo stesso motivo. A quel raduno partecipano solitamente 6-700 persone da tutta Italia. Avremmo potuto ospitarne duecento, con le norme di sicurezza e distanziamento. E pure in quel caso ci sarebbe stata una selezione. Che non ci siamo sentiti di fare. Avremmo chiuso delle porte. Meglio evitare…".

E dire che il peggio sembrava passato in questa pandemia… "Speravamo che fosse così. La scorsa estate abbiamo girato l’Italia con i nostri concerti. E’ andato tutto bene. Forse meglio di quanto potevamo aspettarci all’inizio. Ci sono capienze limitate nelle piazze, negli stadi, nei luoghi adibiti a spettacolo. Ma ci siamo accontentati, riuscendo a proporre dei concerti davvero riusciti, con le nuove canzoni e, naturalmente, quelle storiche dei Nomadi. La gente ha dimostrato ovunque di avere tanta voglia di divertirsi, di ascoltare musica, di partecipare ad eventi dal vivo".

Ci saranno iniziative, magari in diretta streaming, in occasione del trentesimo anno del Nomadincontro?

"L’anno scorso abbiamo proposto una diretta social con tutti i componenti del gruppo e l’intervento degli spettatori. Finora non abbiamo pensato a nulla di particolare per febbraio. Ma qualcosa proporremo per questa trentesima edizione, ancora virtuale, del Nomadincontro".