Turismo del Cusna minacciato: "Ci sono sempre meno prenotazioni"

Persistono le problematiche tra maremmani aggressiv e greggi lasciate incustodite

Non giova al turismo della montagna reggiana quello che sta accadendo in questi giorni attorno al monte Cusna. Elementi che minacciano il turismo e che, a ragion veduta, rientrano tra le motivazioni della causa iniziata nei confronti degli ex Usi Civici di Febbio.

Le affermazioni dell’avvocato Italo Rovali, legale degli Usi Civici di Febbio, coinvolti in queste vicende con un profilo legale ancora da definire, non sono piaciute al sindaco di Villa Minozzo, Elio Ivo Sassi, il quale afferma che "essendo stato estromesso il Comitato degli Usi Civici di Febbio, Rovali potrà solo rispondere ai commissari nominati dall’Unione Comuni Appenino". Anche la società di gestione degli impianti La Contessa non è reperibile sul posto, il titolare ora pare sia residente all’Abetone e al momento non è reperibile. In ogni caso, essendo fermi gli impianti delle seggiovie, la presenza de La Contessa pare non sia necessaria in questo periodo in cui le altre attività sono affidate alle Proloco e agli operatori locali.

Intanto continuano i problemi "con migliaia di pecore custodite da pericolosi cani maremmani, greggi che invadono e distruggono le mirtillaie, impedendo la raccolta da parte di persone autorizzate". Si lamentano i gestori dei rifugi del crinale, dal Battisti, alla Bargetana e Segheria che, proprio per questo impatto di animali, vedono scivolare via prenotazioni. Si lamentano un po’ tutti gli operatori turistici dell’alto Villaminozzese che hanno impegnato risorse in previsione di una stagione estiva, iniziata bene grazie al gran caldo. Poiché in montagna la tradizione vuole che le prime piogge del Ferragosto segnino la fine dell’estate, se così sarà, non restano molti giorni per celebrare l’estate turistica.

s.b.