Ucciso in azienda, molti dubbi sul movente

Ulteriori accertamenti anche per risalire all'esatta causa del decesso

I carabinieri davanti alla Quattro B

I carabinieri davanti alla Quattro B

Luzzara (Reggio Emilia), 12 febbraio 2022 - Saranno necessari ulteriori approfondimenti per capire l’esatta causa del decesso di Ranjeet Bains, soprannominato Niku, il 38enne indiano che abitava a Motteggiana di Mantova, vittima lunedì di un violento pestaggio ad opera di due suoi connazionali e colleghi, alla ditta Quattro B di Codisotto di Luzzara. Ieri alla Medicina legale di Modena, è stata eseguita l’autopsia, con incarico affidato al dottor Vittorio Gatti. Presente pure il consulente di parte, il dottor Salvatore Sorbello, nominato dalla famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Mauro Intagliata. Gli elementi raccolti nell’immediato non danno conferme su collegamenti diretti tra percosse e decesso. Tanto che non si esclude che la morte di Ranjeet Bains possa essere stata causata da un malore – dunque una causa naturale – in seguito al violento diverbio. Subito dopo il pestaggio, infatti, la vittima appariva cosciente e non sembrava in condizioni gravi. Sul posto era stata inviata solo un’ambulanza, in codice non grave. Solo durante il rilevamento dei parametri vitali, a bordo dell’ambulanza, Bains aveva perso i sensi, con arresto cardiaco, facendo così mobilitare anche automedica ed elisoccorso, senza però riuscire a salvare il 38enne indiano. Dunque, per capire l’esatta causa del decesso saranno necessari ulteriori approfondimenti sui prelievi eseguiti ieri durante l’autopsia. In carcere restano i fratelli Paranjit e Charanjit Singh, 41 e 42 anni, residenti a Suzzara, che l’altra mattina, all’udienza col giudice Luca Ramponi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Intanto, sul movente del diverbio emergono diverse tesi. Secondo la famiglia della vittima alla base ci sarebbero motivi legati all’attività sindacale che Bains aveva svolto in passato come rappresentante interno all’azienda per la Cgil. Ma era stato sfiduciato. Fatti degli anni scorsi, che secondo l’azienda non potrebbero essere collegati ai fratelli ora accusati dell’omicidio, arrivati alla Quattro B da pochi mesi. Di certo c’erano stati precedenti screzi tra le parti. Situazioni su cui continuano le indagini dei carabinieri.