"Uniamoci tutti contro il disagio sociale"

Il gruppo ’Casalgrande Rap’: "Viviamo in una realtà disgregata, dobbiamo agire ora: rimbocchiamoci le maniche e puntiamo in alto"

"Uniamoci tutti contro il disagio sociale"

"Uniamoci tutti contro il disagio sociale"

Il crescente disagio sociale in aumento tra i cittadini è stato il tema di un incontro tenutosi a Casalgrande promosso da un gruppo non appartenente a nessuna lista elettorale. L’obiettivo è di cercare di elaborare alcune proposte, richiamando l’attenzione delle amministrazioni comunali presenti e future. Il gruppo ‘Casalgrande Rap’ ha poi diffuso una lettera aperta a tutti i cittadini. "È emersa una realtà complicata fatta di quotidianità sempre più faticose – dicono i promotori dell’iniziativa –. Riportiamo alcune delle parole chiave: paese dormitorio, disagio giovanile, disgregazione sociale, solitudine, povertà educativa, mancanza di senso civico, scarsa partecipazione alla vita del paese, poca fiducia nel futuro, preoccupazioni per l’ambiente. C’è chi minimizza: certamente ci sono luoghi in Italia e nel mondo dove si vive molto peggio, ma è proprio su questo peggio che noi non ci sentiamo di appiattirci. E se si vuole evitare il peggio, i disagi vanno intercettati fin da ora. Anzi sarebbe stato proprio il caso di farlo molto tempo fa. Chi ha contatti col pubblico, chi si impegna nel volontariato questa percezione ce l’ha chiarissima: viviamo in una realtà disgregata". Per ‘Casalgrande Rap’ ci sono "presunti ‘bravi ragazzi’ che studiano in comode casette così fragili da cadere preda di droga e anoressia e presunti ‘cattivi ragazzi’ con ‘l’acqua alla gola’ che rendono le scuole e l’ambiente degradato ed invivibile e della droga fanno un passatempo e business quotidiano. Anziani chiusi tra quattro mura di solitudine. Gente sola, inquieta e spesso insoddisfatta e gente che non sa dove metterà a dormire i suoi figli dopo lo sfratto. Madri ossessionate dalla sicurezza dei figli. Certo il mondo non si può cambiare a Casalgrande". Per il gruppo, ritrovando una coesione nel fare, si potrebbe recuperare anche "il piacere di far parte di una comunità che funziona, di un’umanità viva e attiva e non annoiata e ripiegata su se stessa e sul presente". Una comunità che ha al proprio interno "tante componenti differenti tra loro, ma che collaborano integrandosi per avere un futuro. Sarebbe molto potente riuscire a fare delle nostre solitudini di oggi una forza. Il progetto è ambizioso: puntiamo in alto, ma se riusciamo a rimboccarci le maniche per una volta, accettando un progetto realistico, condiviso e duraturo dando il nostro contributo di rispetto attenzione e partecipazione, il presente migliorerà visibilmente e il futuro ci ringrazierà. È possibile inviare un messaggio al numero 339-5383760".

Matteo Barca