Unione, è scontro con il Difensore Civico

Nonostante il parere dell’autorità regionale con cui si è da poco convenzionata, si appella alla privacy e nega i documenti chiesti da Iotti

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di Nina Reverberi

L’Unione Val d’Enza respinge l’indicazione del difensore civico e si rifiuta di consegnare dei documenti al consigliere Alberto Iotti, appellandosi alla privacy. Uno scontro che sta assumendo caratteri paradossali poiché proprio l’Unione, in questo caso non ritenendo che sussistano problemi di privacy, ha pubblicato sul proprio sito i nomi dei cittadini che non hanno pagato le sanzioni e che sono stati sottoposti a pignoramento.

Lo scontro nasce nel Consiglio dell’Unione, quando il vicepresidente e sindaco di Campegine, Giuseppe Artioli, cita il parere dell’Ufficio provvedimenti disciplinari relativo a una vicenda giudiziaria del 2021 che vede coinvolti due agenti della polizia locale. Dall’opposizione Alberto Iotti chiede di avere una copia dell’atto, ma il segretario Giuseppe D’Urso Pignataro glielo nega.

Iotti non accetta la decisione. Poichè qualche mese fa l’Unione si è convenzionata con il Difensore civico regionale, si rivolge a lui per chiedergli un parere. Proprio il presidente dell’Unione e sindaco di Gattatico, Luca Ronzoni, aveva sottolineato l’importanza di questa convenzione: "Con il Difensore civico regionale possiamo usufruire di uno strumento anche interpretativo importante che può risolvere le questioni che potrebbero porsi".

"Lo stesso Difensore civico – interviene Iotti - esprimeva un parere su quanto avevo chiesto, invitando l’Unione a consegnarmi i documenti, perchè la richiesta corrispondeva ai diritti del consigliere". Problema risolto? "Certo che no - prosegue Iotti -, anzi il presidente Ronzoni, in palese contraddizione con il valore attribuito a questo servizio, ha inviato una lettera al Difensore civico chiedendo la revisione del parere espresso".

Ma il tentativo di Ronzoni si è infranto sulla replica del Difensore civico, che ha ribadito che i documenti fanno consegnati. "Nonostante tutto questo - afferma Iotti -, nei giorni scorsi mi è arrivata una lettera firmata dal segretario Pignataro D’Urso in cui si negava di nuovo l’accesso alla documentazione per evitare la violazione della privacy e perchè il Difensore civico avrebbe espresso un parere opinabile dal punto di vista giuridico. In pratica il segretario dell’Unione ritiene sbagliato il parere del Difensore Civico con il quale l’Unione si è convenzionata proprio per dirimere questioni come queste".

Iotti però segnala, a proposito di privacy, la diffusione dei nomi di cittadini che non hanno pagato sanzioni o sono stati sottoposti a pignoramento. "Avrei voluto - dice Iotti - che la stessa attenzione alla privacy fosse stata posta sui documenti pubblicati sul sito dell’Unione nel bilancio consuntivo. Nell’allegato M c’è un elenco di nomi, i cittadini che non hanno pagato le sanzioni, con tanto di specifiche del pignoramento effettuato e dello stato di pagamento dal 2016 al 2020. Per il cittadino non esiste la privacy? Mi viene il dubbio - conclude Iotti - che tutto questo paradosso creato appellandosi alla privacy nasconda un tema non ancora emerso. In ogni caso non mi fermerò davanti a un diniego illegittimo e seguirò tutte le strade per tutelare il ruolo di controllo del consigliere".