Venerdì 16 sciopero contro il governo, Cgil e Uil in corteo in città

"Manovra di bilancio da cambiare: penalizza lavoratori e pensionati"

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Sciopero generale regionale venerdì 16 dicembre contro la Legge Finanziaria del Governo Meloni. E’ l’iniziativa di lotta messa in campo da Cgil e Uil "per provare a cambiare la manovra di bilancio per il 2023, socialmente iniqua, che penalizza lavoratori e pensionati, alimenta il lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto".

A livello nazionale, la mobilitazione di Cgil e Uil si colloca nella settimana dal 12 al 16 dicembre, articolata a livello territoriale: In Emilia-Romagna lo sciopero del 16 dicembre sarà per l’intera giornata lavorativa.

Le Cgil e la Uil di Modena e Reggio sostengono lo sciopero con manifestazione e corteo interprovinciale a Reggio in mattinata: concentramento alle ore 9 in via Emilia San Pietroangolo viale Montegrappa e presidio alle ore 11.30 davanti alla sede della Prefettura (corso Garibaldi).

Saranno previsti gli interventi di Daniele Dieci segretario Cgil Modena, Luigi Tollari segretario Uil Modena e Reggio e Cristian Sesena (foto accanto), segretario Cgil Reggio Emilia.

Cgil e Uil contestano il condono fiscale, l’aumento del tetto al contante, l’abolizione del reddito di cittadinanza, la diffusione dei voucher, il peggioramento di opzione donna e il blocco della rivalutazione delle pensioni. Ritengono necessari una vera lotta all’evasione, investimenti su sanità, scuola e ricerca, taglio del cuneo fisale, detassazione della tredicesima e degli accordi di secondo livello, potenziamento della tassa sugli extra profitti e pensioni certe per le nuove generazioni.

"C’è un primo tema che si chiama salario – affermano i segretari di Cgil e Uil Dieci, Sesena e Tollari - la gente non arriva alla fine del mese. I lavoratori e lavoratrici dipendenti che pure attraverso l’Irpef tengono in piedi questo paese, stanno pagando un prezzo altissimo e in questa Legge di bilancio non c’è alcun

provvedimento. La stessa decontribuzione va portata dal 2% (Governo Draghi) al 5% e poi va anche ripristinato il fiscal drag".

"Salari bassi sono dovuti anche ad un livello di precarietà non più accettabile – aggiungono Cgil e Uil – Assurdo quindi reintrodurre i voucher, e bisogna cancellare tutte le forme di lavoro precario, rendere validi erga omnes per legge tutti i contratti collettivi nazionali, in modo che chiunque, a prescindere dal rapporto di lavoro, abbia gli stessi diritti e in questo modo il contratto nazionale diventi lo strumento per arrivare non solo al salario minimo, ma anche ai diritti minimi per tutte le forme di occupazione".