Reggio Emilia, 22 maggio 2024 – L’Italia centro di eccellenza a livello mondiale per la mobilità avanzata aerea. Un sogno a occhi aperti, una proiezione nel prossimo futuro che poggia su basi concrete, stando alle parole dell’ingegnere Alessandro Giazotto, ospite dell’incontro ‘Lo scenario dell’economia italiana nel contesto dei nuovi equilibri geo-politici e delle tecnologie emergenti’, organizzato dall’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti Cattolici a Reggio Emilia.
"Sono convinto che col supporto necessario in sei anni riusciremmo a immettere sul mercato la prima auto volante certificata", auspica fiducioso Giazotto, fondatore di EconScience, che ha presentato alla platea il suo progetto innovativo, ambizioso, di respiro nazionale. Ad organizzare la serata Fabio Storchi, presidente Ucid reggiana.
Il settore automotive vive un profondo stato di crisi ed è pronto a un mutamento, nel quale si inserisce la soluzione proposta da Giazotto, che supera il dibattito su combustione interna, auto elettriche o ibride. "Un’auto alimentata a idrogeno, che sfrutta lo spazio aereo per muoversi autonomamente e trasporta esseri umani, andando a sostituire le auto alimentate a gasolio, benzina o elettriche. Stiamo lavorando alacremente al progetto, cercando di creare massa critica tra i vari portatori di interesse, sapendo che le risorse economiche necessarie per la ricerca sono ingentissime. Ma ci crediamo e andiamo avanti".
Una previsione reale, quindi, nonostante una situazione internazionale difficilissima. Su scala mondiale oggi si vendono le stesse vetture rispetto al 1978 ma la popolazione è quasi raddoppiata, nota Giazotto, e ad esempio, solamente in Emilia-Romagna, terra di pionieri, "esistono oltre 16.500 piccole aziende impiegate nell’automotive che se si continuasse a produrre auto tradizionali andrebbero in recessione. A ciò si sommano i problemi delle infrastrutture stradali, che impediscono spostamenti rapidi, il fattore inefficienza, il capitale umano sprecato, gli incidenti su strada tra le prime dieci cause di morte al mondo, in aggiunta all’inquinamento prodotto dal settore trasporto, e che contribuisce del 30% circa nell’inquinamento atmosferico. L’idea che ho avuto nasce da queste valutazioni critiche".
Utilizzando il forte background italiano nell’automotive si può puntare a far diventare il nostro Paese un centro di eccellenza riconosciuto nel mondo per la mobilità nella terza dimensione", spiega Giazotto. Le soluzioni si avvarrebbero di due aspetti molto innovativi: guida autonoma per eliminare il fattore umano – principale responsabile degli incidenti – e macchine a zero emissioni: "La strada prioritaria si basa sull’idrogeno criogenico, liquido, che permette di avere autonomie e distanze più ampie, con sistemi di serbatoi a bassa pressione e temperatura". Si parla di auto volanti, ma anche moto, furgoni, minibus. Si lavorerebbe allo stesso tempo sulle infrastrutture necessarie alle piattaforme.
Il Paese Italia, il suo Governo, di cui cerchiamo l’appoggio, Università, industria e imprenditori a creare un sistema per sviluppare e far volare le nuove piattaforme: occorre l’appoggio di tutti – continua l’ingegnere –. Il nostro Paese ha l’opportunità di essere un importantissimo attore in questa rivoluzione della mobilità nella terza dimensione". Incubatore del progetto potrebbe essere Reggio Emilia, e le ex Officine Reggiane. "Erano la più importante ditta aeronautica dal 1936 in poi, con l’ingegner Pegna – ricorda Giazotto –.Se l’Italia punterà davvero a questa impresa, si candida a diventare polo mondiale del settore, accedendo ad un mercato del valore di 9 trilioni di dollari al 2050, secondo le stime di Morgan Stanley".