Reggio Emilia, Costa spacca il Pd. Direzione semideserta

Pochissimi i partecipanti alla riunione che ha ratificato le candidature per le Regionali. Gazza durissimo: «Una ferita alla nostra comunità»

Il segretario provinciale del Pd Andrea Costa, 41 anni, è al centro delle polemiche

Il segretario provinciale del Pd Andrea Costa, 41 anni, è al centro delle polemiche

Reggio Emilia, 24 novembre 2019 - Come un ammutinamento. La Direzione Pd, convocata per venerdì sera, è stata disertata dalla maggior parte dei membri. Una presa di posizione durissima nei confronti del segretario provinciale dei Dem, Andrea Costa, dopo il ‘pasticcio’ del manifesto elettorale (comparso col suo volto su un bus di Seta in circolazione) uscito prim’ancora che le candidature dei reggiani per la lista delle Regionali fossero ufficializzate.

Cosa che doveva avvenire, con una votazione, proprio nella sede del partito che invece si è rivelata una stanza infuocata, dove sono volati gli stracci. Costa, come anticipato al Carlino ieri, aveva spiegato l’errore involontario («le grafiche erano in prova su un bus nel deposito di Seta, ma proprio quel mezzo ha sostituito un altro veicolo guasto»). Un alibi che non ha convinto i ‘compagni’.

Tant’è che attorno al tavolo di via Gandhi c’erano solo una ventina di persone: un quarto delle poltrone previste. E tra questi vi era anche chi ha partecipato solo per l’occasione, come ha informato una nota firmata da Matteo Panari, mandata a nome della segreteria Pd chenon menziona affatto il caos interno e le schermaglie anche tra correnti (anzi sembrava quasi una Direzione rosa e fiori…).

Così come c’erano i designati candidati (passati quasi in secondo piano di fronte alle polemiche) tra cui non vi sono sorprese: Andrea Costa, Alessio Mammi, Fabrizio Benati, Ottavia Soncini, Federica Franceschini e Roberta Mori.

Assente la maggior parte che ha affidato le motivazioni della ‘marcata visita’ ad una lettera di Massimo Gazza, ‘delegato dei ‘dissidenti’. «L’anticipazione della candidatura del segretario risulta essere una ferita al rispetto delle nostre comunità – si legge – Uno sgarbo nei confronti della nostra gente. A maggior ragione dal momento che è coinvolto il segretario che dovrebbe svolgere il ruolo di garante. Non verremo a meno al senso di responsabilità e confermiamo il nostro convinto apporto alla causa del Pd e del candidato Bonaccini. Ma non partecipiamo alla Direzione che viene a configurarsi come esclusiva ratifica».