FRANCESCO PIOPPI
Sport

È la grande notte del derby. Entusiasmo per il match col Parma. Si tenta lo sgambetto alla capolista

Alle 20,30 si chiude il campionato: i granata vogliono vincere la partita più sentita dai tifosi. Per la classifica non conta nulla, ma vale per le statistiche: il bilancio è infatti di 26 hurrà a testa e 27 pari.

Entusiasmo per il match col Parma. Si tenta lo sgambetto alla capolista

Entusiasmo per il match col Parma. Si tenta lo sgambetto alla capolista

Senza nulla togliere a quello del Secchia che ha sancito la salvezza matematica alla Reggiana, quello di stasera è il derby dei derby: la partita più sentita sulle due sponde del fiume Enza. Una rivalità che stasera si sublima sul campo di gioco, ma che affonda le proprie radici nelle tradizioni popolari e anche un po’ nel modo di interpretare diversamente le stesse cose. Per capirlo, basta sedersi a tavola: quello che da noi è ‘gnocco fritto’ da loro diventa ‘torta’. Stessi ingredienti, stesso sapore, ma vuoi mettere quando la racconti all’amico di Milano che ha fatto la ‘Bocconi’? Se dici ‘torta’ l’interlocutore prepara le papille gustative per un viaggio oltre i confini della fantasia. Se dici ‘gnocco’, invece, lo prepari alla realtà. Questo per dire che, alle 20,30, andranno in onda due mondi diversi e storicamente inconciliabili. E pazienza se ai fini della classifica non conta nulla: in ballo ci sono settimane, anzi mesi, di sfottò col collega di lavoro. A fini statistici, in realtà, se una delle sue squadre dovesse vincere, spezzerebbe un equilibrio che in campionato dura ormai da anni: al momento siamo a 26 vittorie per la Reggiana e altrettante per il Parma, con 27 pareggi. La sfida numero ottanta può quindi far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. I crociati ci arrivano col morale a mille dopo essersi guadagnati la promozione in Serie A con una marcia inarrestabile, mentre la Reggiana ha fatto ampiamente il suo, salvandosi in anticipo e facendo addirittura un pensierino ai playoff. Per 90 minuti però tutti questi discorsi lasceranno spazio a un duello a cui assisteranno 15mila persone (record stagionale per il ‘Giglio’). I dubbi della vigilia sono legati alle condizioni di Bardi (ancora non al meglio, si scalda Satalino) e ai sostituti degli squalificati Rozzio e Gondo. Il posto del capitano dovrebbe essere preso da Romagna, mentre per l’attacco c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Pettinari, Varela o la sorpresissima Vido.

Nel Parma invece riposerà Chichizola e ci sarà Corvi, mentre per il resto giocheranno (probabilmente) i titolari più ‘classici’ con i giovani talenti Circati, Bernabè e Bonny a guidare rispettivamente difesa, centrocampo e attacco. Al di là dei nomi conterà soprattutto la determinazione degli interpreti. Rubinacci, in panchina al posto dello squalificato Nesta, ha toccato i tasti giusti parlando di ‘passione’. Quella che guida le tifoserie e che dovrà pervadere anche i polmoni dei calciatori granata, alcuni dei quali – come Marcandalli e Bianco – sono al passo d’addio verso un futuro sempre più luminoso. Sarebbe importante chiudere la stagione con una serata di festa, augurandosi che non si vada mai oltre il sano campanilismo e gli sfottò. Da Parma saranno in duemila accreditati allo stadio, con la speranza è che non ci siano temerari o svitati che attraversino l’Enza per fare danni e provocare. Non vale la pena rovinarsi la vita per un pezzo di gnocco fritto.

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