Fellini, buchi nella sicurezza. Ecco come infilarsi sulla pista

Viaggio tra le falle dell’aeroporto. Airiminum scrive a Enac

I buchi neri nella recinzione dell’aeroporto Fellini. Il lucchetto arrugginito  che blocca uno degli ingressi  e il varco  nella rete esterna

I buchi neri nella recinzione dell’aeroporto Fellini. Il lucchetto arrugginito che blocca uno degli ingressi e il varco nella rete esterna

Rimini, 11 gennaio 2016 - Nei tempi che viviamo, tra falsi allarmi bomba e reali pericoli di attentati, gli aeroporti dovrebbero essere i luoghi tra i più sicuri e inviolabili. Purtroppo non è così per il ‘Fellini’. Se la passata gestione dello scalo si è chiusa con un fallimento e un buco di bilancio di oltre 53 milioni, quella di Airiminum ha ereditato una struttura che presenta ancora oggi molte falle dal punto di vista della sicurezza. Buchi veri, nella recinzione, e nell’organizzazione del sistema di vigilanza e di ingresso alle varie aree dell’aeroporto.

Sollecitati da alcuni lettori, siamo andati a vedere di persona la situazione, in particolare per quanto concerne i vari varchi di accesso all’aeroporto e tutta le recinzione che delimita l’ampio perimetro dello scalo, compresa anche la parte dell’aeroporto che è ancora in uso ai militari. E le conclusioni non sono molto confortanti: se domani qualche malintenzionato volesse introdursi nel ‘Fellini’, anche solo per rubare, avrebbe vita abbastanza facile. Uno dei problemi principali riguarda la recinzione esterna, in particolare quella che protegge l’area dell’aeroporto lungo via Casalecchio.

Ci sono molti punti dove la rete è bucata e dove i pali sono malmessi o addirittura rischiano il crollo. In alcuni di questi tratti è un gioco da ragazzi entrare da uno dei buchi nella recinzione o riuscire a scavalcare la recinzione, per quanto è malmesso il filo spinato che dovrebbe proteggerla. In altri tratti, si vede chiaramente come la recinzione sia stata danneggiata da auto, a causa di incidenti stradali, e non sia mai stata riparata. Se qualcuno volesse andare a curiosare negli hangar militari (quelli che una volta custodivano gli F104), non dovrebbe fare molta fatica.

Anche i varchi di accesso al ‘Fellini’ non sembrano proprio inviolabili, eccezion fatta per quelli che si affacciano sulla Ss16. E’ migliorata decisamente con Airiminum la situazione del parcheggio a pagamento e dell’area riservata ai taxi, ma appena ci si allontana dall’aerostazione gli ingressi sono facilmente alla portata di malintezionati. Due di questi, in via Casalecchio, sono protetti da arrugginiti cancelli che praticamente hanno come unica chiusura un piccolo lucchetto. Un lucchetto utile forse a legare la bicicletta ma non a proteggere l’ingresso di un aeroporto. Con un calcio ben assestato, quei cancelli rischiano di aprirsi senza problemi. E da anni poi si discute di proteggere maggiormente il varco usato dai vigili del fuoco (che hanno un loro distaccamento all’interno del ‘Fellini’) ritenuto ancora oggi troppo poco presidiato.

I PROBLEMI però non sono solo all’esterno. Anche dentro l’aerostazione il livello di sicurezza, decisamente, non spicca. In particolare per quanto riguarda la videosorveglianza. A parte alcune telecamere esterne nel parcheggio, e quelle installate nella hall di arrivi e partenze, gli occhi elettronici puntati sul ‘Fellini’ sono pochissimi.

Un’assenza che è stata fatta notare, più volte, anche dai titolari delle varie attività all’interno dell’aerostazione. Airiminum ha segnalato già da diversi mesi questi e altri punti dolenti della sicurezza a Enac, inviando un ampio dossier. Sì perché la società di gestione, per ogni intervento, prima di poter procedere con i lavori deve ricevere l’autorizzazione da Enac. Anche quando si tratta di lavori apparentemente minori e di poco conto. Inoltre, fino a quando non saprà se potrà continuare a gestire il ‘Fellini’ (il prossimo 4 febbraio ci sarà l’udienza del Consiglio di Stato che deciderà se il bando di gestione vinto da Airiminum è regolare o meno), non intende fare investimenti strutturali sullo scalo. Prima di metter mano al ‘Fellini’ seriamente e pesantemente, Airiminum vuole la certezza di poterlo gestire davvero per i prossimi trent’anni.