Albergatori, corsa per la presidenza. In lizza Fortunato e Arcangeli

Fissato il giorno del voto: il 4 giugno si eleggeranno i consiglieri, in cinque si sono già candidati. Poi la scelta del successore di Bianchini, che resterà nell’associazione con un altro ruolo.

Albergatori, corsa per la presidenza. In lizza Fortunato e Arcangeli

Albergatori, corsa per la presidenza. In lizza Fortunato e Arcangeli

È partita la corsa per la presidenza di Federalberghi. Il giorno delle elezioni è stato fissato. I soci dell’associazione si incontreranno alle 15,30 del 4 giugno all’hotel Corallo per eleggere i consiglieri del futuro direttivo. Poi verrà eletto il presidente. In associazione si stanno facendo avanti i candidati. Siamo agli inizi, sono cinque le persone che hanno formalizzato la propria candidatura per il consiglio. In città, tra l’ansia da ponti primaverili e da meteo, si sta giocando la partita per il futuro presidente.

Bruno Bianchini ha annunciato in tempi non sospetti di non ambire più alla poltrona di presidente. Ma non se ne starà con le mani in mano. L’intenzione è quella di rimanere una figura presente in Federalberghi, sul ruolo resta un punto interrogativo: consigliere o probiviro? Di certo non passerà la mano senza avere inciso sulle elezioni. Intanto ci sono figure sempre più presenti sulla scena che potrebbero intercettare un consenso trasversale. Molto attivo è Giorgio Fortunato, già presidente dell’associazione Alba. Resta da capire chi e quanti potrebbero tirargli la volata e sostenerlo nel momento decisivo dell’elezione del presidente. Altro albergatore che si sta muovendo è Alberto Arcangeli, ex segretario del Pd, ma oggi fuori dai giochi politici. Il consiglio di Federalberghi può essere una nuova sfida per Arcangeli, soprattutto se i veti incrociati nell’associazione lasciassero spazio a nuove figure.

L’associazione soffre ancora le scorie delle divisioni degli anni passati quando la battaglia politica in città si fece sentire anche dentro Federalberghi. Le elezioni del 2019 rappresentarono il culmine di quegli scontri con un ribaltone improvviso che vide il presidente uscente, Rodolfo Albicocco, e il presidente di Promhotels, Cesare Ciavatta, entrambi tagliati fuori dal cda. Allora il secondo più votato fu Daniele Tomassini, poi figura di spicco del M5s. La sua poteva essere una possibile candidatura, ma da tempo è fuori dai radar della politica riccionese e dell’associazione. Guardando a quanto accaduto cinque anni fa c’è un altro elemento destinato a incidere sulle future votazioni. La più votata fu Rita Leardini, poi divenuta vice presidente: se anche non puntasse alla presidenza, sarebbe comunque una figura importante nella scelta della guida dell’associazione. Infine, le elezioni di cinque anni fa offrono un’altra indicazione: alle urne in Federalberghi ci si può scottare, come accadde al presidente uscente Albicocco. Non sorprende dunque che uno dei possibili pretendenti alla poltrona, Claudio Montanari, se ne stia alla finestra in attesa di capire gli sviluppi e le forze che scenderanno in campo.

Andrea Oliva