Riccionese salva la moglie colpita da aneurisma

La donna era già scampata alla morte grazie all'intervento delle figlie di 11 e 8 anni

Barbara col marito Gabriele in ospedale

Barbara col marito Gabriele in ospedale

Riccione, 3 agosto 2018 - Colpita all’improvviso da un aneurisma, è stata salvata grazie alla prontezza del marito, Gabriele Maestri, noto tipografo e albergatore riccionese, che intuendo quello che stava accadendo alla moglie non ha perso un secondo e l’ha trasportata subito in ospedale. Barbara Bologna, 53 anni, si trova ora al Bufalini di Cesena, dove d’urgenza ha subito un delicatissimo intervento.

Appena quindici anni fa, a strapparla da morte certa per la lacerazione dell’aorta ascendente, con conseguente emorragia interna, erano state le figlie, Cecilia e Giulia, di 8 e 11 anni, che, seppur bambine, avevano messo in pratica alcune regole di primo soccorso. Tre angeli per mamma Barbara, rinata proprio nell’ospedale dove ha messo alla luce le sue due figlie.

Il marito Gabriele, subissato da una marea di messaggi e telefonate di amici, conoscenti e clienti, alle quali non riesce a far fronte, pubblica ogni giorno il bollettino medico della moglie sui social, con dei video a corredo che sfiorano le 1.300 visualizzazioni, senza contare la marea di like che hanno amplificato questa storia che per fortuna si avvia verso il lieto fine.

«La malasorte ci colpisce sempre di sabato. Era il 29 luglio quando Barbara si è sentita male. – racconta Maestri–. Si stava rilassando sul lettino, dopo aver fatto il bagno nella casa di San Clemente, quando all’improvviso ha avvertito come un tiro di fiocina in testa. Poi ha iniziato a urlare: “Ho male, ho male!”. A quel punto, mi è venuto in mente il precedente episodio e il racconto fatto dalle nostre figlie. Intuita la gravità del fatto e contattata sia la guardia medica che il 118, ho deciso di non aspettare i soccorsi ma di portarla subito all’ospedale di Riccione, dove i medici hanno disposto il trasferimento di Barbara al Bufalini. Qui fino a martedì è stata in Rianimazione e prima ha subito un delicatissimo intervento durato sei ore. Abbiamo vissuto momenti di grande preoccupazione. La dottoressa che l’ha operata ci aveva detto che l’intervento poteva riuscire al 50 per cento e che anche in caso positivo Barbara avrebbe potuto avere delle conseguenze. Quando è entrata in sala operatoria ci ha detto: “Datele un bacio”. C’era il rischio di non poterla più riabbracciare, ma lei tenace ha replicato: “Ci vediamo domani mattina”. Per fortuna si è risvegliata e sta abbastanza bene».

Pericolo scampato? «Il momento peggiore sembra passato – dice speranzoso Gabriele –, ma prima di considerarla fuori pericolo dobbiamo attendere un paio di settimane. I medici sono ottimisti e noi con loro. Per fortuna abbiamo incontranto un personale medico davvero in gamba, sia al Ceccarini che al Bufalini. Barbara è una donna molto forte, per la seconda volta è rimsta aggrappata alla vita con tutte le sue forze».