"Anna Lisa era la mamma dei poveri"

Grande commozione a Riccione per la morte della Casadei: aveva fondato la Caritas cittadina che presiedeva dal 2018

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Era la colonna portante della Caritas di Riccione, autentica mamma dei poveri ai quali ha donato gran parte della sua vita. Anna Lisa Casadei, 68 anni, se n’è andata ieri mattina, dopo aver combattuto contro un male che non perdona. Tanta la commozione tra i riccionesi e quanti anche in diocesi l’hanno affiancata in quella che per lei era diventata una vera e propria missione, soprattutto dopo la scomparsa del marito Marino Muraccini. Donna di grande fede, seria, solare, ricca di umanità e valida mediatrice, fin dal 1998 si è prodigata con altri amici per la costituzione dell’Associazione Madonna del Mare, che gestisce la Caritas cittadina, inaugurata il 5 febbraio del 2000. Anna Lisa è stata sempre in prima fila, presente anche nel direttivo, finché eletta all’unanimità nell’aprile 2018, seppure non ambisse ad alcun incarico, ha dovuto accettare il ruolo di presidente. Sempre sorridente, puntuale e disponibile, amava agire lontano dai riflettori. Stasera alle 20 nella chiesa di Gesù Redentore si terrà la veglia di preghiera, mentre le esequie sono previste domani alle 15,30. La messa sarà trasmessa in diretta dal canale streaming YouTube della parrocchia e da Icaro Tv, Canale 91.

"Era la persona che a Riccione conosceva i poveri più di tutti – premette Don Franco Mastrolonardo della Gesù Redentore – Era la mamma della Caritas. Ha vissuto la carità come vocazione personale e cristiana". "La Casadei è stata una donna dal cuore enorme e dall’incredibile altruismo, un grandissimo esempio – fa eco Mario Galasso, direttore della Caritas diocesana – Ha sempre vissuto l’amore alla luce della fede. Nel povero vedeva davvero il volto di Cristo. E’ stato un onore averla al mio fianco nel ruolo diocesano, un faro che conferiva sicurezza, presente tutti i giorni e capace di tenere tutti uniti". "Con Anna Lisa abbiamo combattuto mille battaglie – commenta commosso, Giorgio Galavotti, ex presidente della Caritas cittadina – Per vent’anni tutti i venerdì abbiamo seguito insieme il Centro di ascolto e cercato di risolvere problemi che poi lei si portava anche a casa. Era sempre presente, tutti i giorni, anche quando per il Covid agli ultra sessantacinquenni era stato consigliato di non prestare servizio. Ha lavorato tantissimo, il bene che ha fatto è inenarrabile. La Caritas era la sua seconda casa". "Si prodigava oltre le sue competenze – conclude la volontaria Letizia Pasini – Ha sempre donato il massimo di se stessa anche quando non stava bene, ricca di sensibilità femminile".

Nives Concolino