Lucia Bronzetti ama la ‘par condicio’. Giovedì aveva concesso appena due games all’americana Alycia Parks nei quarti (6-2, 6-0) e ieri pomeriggio ha riservato lo stesso trattamento a un’altra giocatrice statunitense, quella Sloane Stephens che è numero 35 al mondo dopo essere stata addirittura la n. 3 nel 2018 (6-1, 6-1 lo score in un’ora e 1’ di gioco a senso unico). La 24enne tennista verucchiese centra dunque la finale nel Wta 250 di Rabat, ‘Grand Prix’ Son Altesse Royale la Princesse Lalla Meryem’. Per Lucia è la seconda finale Wta in carriera dopo quella conquistata lo scorso anno a Palermo, dove venne poi stoppata dalla rumena Irina Camelia Begu. Sulla terra rossa di Rabat la Bronzetti sta letteralmente rinascendo dopo alcuni mesi bui, tanto da ritrovarsi fuori dalla ‘Top 100’. In Marocco l’allieva di Francesco Piccari ha ripreso fiducia, impatta benissimo la palla, regala poco o nulla ed è propositiva (Stephens ha sofferto parecchio i suoi penetranti dritti incrociati). Dell’incontro con la (seconda) statunitense non c’è troppo da raccontare, nel senso che Lucia ha dominato la scena sin dal primo scambio ed è stata pure cinica, tanto da aver capitalizzato al meglio ben 5 delle 6 palle break che si è procurata. Al contrario la Bronzetti non ha concesso niente al servizio (3 aces per lei e nessun doppio fallo), con la Stephens che non ha avuto a disposizione neppure una palla per strappare la battuta all’avversaria, che chiudeva con un eloquente 56-32 il conto dei punti. Ha vinto facile e, dettaglio non irrilevante, ha sprecato pure poche energie, Lucia, che tra quarti e semifinale è rimasta in campo due ore e 19’. Oggi (ore 13 italiane), per mettere le mani sul trofeo, dovrà vedersela con l’austriaca Julia Grabher, che ieri ha impiegato esattamente lo stesso tempo solo per piegare nella ‘semi’ l’argentina Julia Riera (6-1, 3-6, 7-6). La Grabher, 26 anni, attualmente è la n. 74 al mondo, suo best ranking.
alb. cresc.