Cacciatori ’impallinati’: scattano le prime multe

Santarcangelo, controlli serrati nella zona del fiume e non solo. Fioccano le segnalazioni dei residenti

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È un copione che si ripete ogni anno: con la riapertura della stagione della caccia sono ripartite puntuali le polemiche dei residenti a Santarcangelo. Tante le segnalazioni e le proteste contro i cacciatori, per i colpi di fucile esplosi a ridosso delle abitazioni, molto spesso alle prime luci dell’alba, quando ancora la maggior parte della gente dorme beatamente. Ecco perché, nelle campagne e nelle zone vicino al fiume Marecchia sono ripartiti puntualmente i controlli disposti dai carabinieri forestali del comando provinciale di Rimini e dalle guardie ecozoofile. Quasi ogni giorno (in base alle indicazioni del calendario venatorio regionale dell’Emilia Romagna), i militari e i volontari presidiano le zone che vengono maggiormente battute dalle selvaggina e - di conseguenza - dalle doppiette, con l’obiettivo di far rispettare regolamenti e divieti. A Santarcangelo e Verucchio, in particolar modo, ormai da anni vige l’ordinanza che vieta l’attività ai cacciatori a meno di 50 metri (a destra e a sinistra) dalla pista ciclabile lungo il Marecchia. L’ordinanza prevede anche (come già in passato) che i cacciatori, attraversando la zona, debbano tenere i loro fucili scarichi. Inoltre per i cacciatori "è vietato sparare in modo tale che la traiettoria di tiroattraversi il percorso ciclopedonale".

I controlli nelle ultime settimane sono stati serratissimi e non hanno risparmiato quasi nessuna delle zone ‘calde’, anche se fino a questo momento sembra che gli appassionati di caccia si siano mostrati particolarmente rispettosi dei regolamenti. Qualche violazione, è vero, c’è stata soprattutto per quanto riguarda la mancata raccolta dei bossoli. Le forze dell’ordine non hanno potuto far altro che impugnare il blocchetto delle multe. La sanzione prevista va da un minimo di 50 euro fino a un massimo di 300. Si tratta però di casi isolati, visto che la maggior parte dei cacciatori fino a questo momento ha rigato dritto, tenendosi lontano dalle aree vietate e praticando l’attività venatoria secondo quanto previsto dalla legge. La raccomandazione è sempre la stessa: nel caso in cui qualche doppietta decida di spingersi troppo vicino alle case, è importante contattare immediatamente i carabinieri forestali o gli agenti della polizia provinciale, in modo da consentire una verifica tempestiva di eventuali irregolarità.