Cambia targa, scatta la super multa

Anche se l’auto era assicurata, la donna è stata sanzionata di 868 euro perchè ritenuta senza copertura

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Una storia quasi kafkiana, quella che vede protagonista una signora riminese che, pur avendo l’assicurazione dell’auto è stata multata di 868 euro (e 5 punti di decurtazione sulla patente), perchè la sua targa non aveva... l’assicurazione.

A raccontarla così sembra impossibile, ma, spiega il vice presidente regionale aggiunto del Codacons, avvocato Angelo Raffaele Beatrice, tutto comincia da uno scrupolo. Quello, appunto, della signora in questione, che accorgendosi che la targa della sua macchina era poco leggibile, si rivolge (gesto più unico che raro) alla Motorizzazione civile per rifarla. A sua volta, l’Ente, in virtù delle nuove norme, non rifaceva la targa, ma la combiava completamnente con un nuovo numero. Alla ‘modica’ cifra di 253 euro. Decisamente costoso per essere un semplice pezzo di plastica. E passi. Sul libretto di circolazione, la Motorizzazione annota sia il numero della nuova targa che di quella vecchia. E già la signora è sfinita, vuoi per gli incomprensibili e laboriosi cambiamenti, vuoi anche per la cifra che deve sborsare a causa di quello scrupolo.

Finita qui. No, il peggio deve ancora venire. E arriva quando viene fermata e controllata da una pattuglia della Polizia locale. Ed è lì che i vigili le contestano la mancanza di copertura assicurativa. La riminese cade dalle nuvole. Come sarebbe ribatte, io sono regolarmente assicurata. E pronta esibisce la relativa polizza, recante la vecchia targa riportata sul libretto. Ma se si aspetta un ‘tutto a posto vada pure’, si sbaglia di grosso. Perchè invece le vigilesse concludono che no, non c’è la copertura ssicurativa e le appioppano una multa da 868 euro, con 5 punti di decurtazione sulla patente. L’unica cosa che le risparmiano è il sequestro dell’auto, perchè l’agente assicurativo provvede immediatamente ad aggiornare la polizza con la nuova targa. La donna è disperata e si rivolge al Codacons, e il passo successivo è il ricorso al giudice di pace.

"L’infrazione è ingiusta – dice l’avvocato Beatrice – poichè l’auto doveva ritenersi assicurata a tutti gli effetti: la legge sull’assicurazione prevede che deve essere assicurato il veicolo, non la targa. Come associazione in difesa dei diritti delle persone, riteniamo che il cittadino meriti rispetto e attenzione. Il verbale di contestazione elevato ha procurato non pochi danni alla malcapitata signora che ora dovrà sobbarcarsi anche le spese per l’opposizione. Con l’attuale crisi economica e sanitaria, la somma di 868 incide pesantemente sul bilancio familiare. Alcuni cittadini ci hanno segnalato che spesso sono costretti a pagare multe ‘non giuste’ perchè la spesa per l’opposizione supera l’importo della sanzione. Una simile situazione sfocia in una vera e propria ingiustizia".