Capaldo e Rizzo Cavalieri della Repubblica, arrestarono gli stupratori di Rimini

Vice questore aggiunto e funzionario della mobile, le due donne sono tra gli ’eroi ‘civili’ insigniti dal presidente Mattarella con onoreficenze al merito

Guerlin Butungu con gli agenti

Guerlin Butungu con gli agenti

Rimini, 18 novembre 2017 - Ci sono anche Francesca Romana Capaldo, napoletana 41enne, vice Questore aggiunto della Polizia di Stato e Roberta Rizzo, 56 anni, nata a Nardò (Lecce), ma in servizio a Rimini, tra gli ‘eroi civili’ insigniti da Mattarella con le onoreficenze al merito.

La Capaldo è stata premiata "per la sua esemplare attività di contrasto e prevenzione alla violenza di genere sia nell'ambito dell'esperienza svolta nel controllo del territorio sia in quella presso gli uffici investigativi".

La poliziotta Rizzo è diventata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per il suo quotidiano impegno nella difesa delle donne e dei minori vittime di abusi e violenze".

Le due donne hanno lavorato insieme nell’operazione che ha portato all’arresto dei responsabili degli stupri di Rimini, nonchè del capobranco Guerlin Butungu, recentemente condannato a 16 anni.  

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A Rimini, ha commentato la Capaldo "c'è stata la vittoria della squadra che è la Polizia di Stato fatta di uomini e donne che, quotidianamente, con la loro vita, si impegnano per contrastare la violenza di genere. Non solo attraverso la repressione ma anche attraverso la prevenzione - ha proseguito - creando una coscienza, grazie a progetti nelle piazze e nelle strade, come il 'Progetto Camper' contro le violenze di genere, per fare informazione, per dire alle donne che ci sono strumenti, per dire che noi ci siamo".

Funzionario della Squadra Mobile della questura di Rimini, nell’ambito dell’attività prestata presso la seconda sezione - Reati contro la persona, in danno di minori, prostituzione e reati sessuali - la Rizzo svolge quotidianamente l’attività di ascolto delle numerose donne che si rivolgono alla Sezione specializzata, quali vittime di abusi e prevaricazioni, cercando di stabilire un rapporto empatico e di fiducia e fornendo loro ogni rassicurazione in relazione agli strumenti normativi vigenti, nonche’ ogni supporto di concerto con le autorita’ sanitarie locali ed i centri antiviolenza. Ha partecipato, in prima persona, alle molteplici attività investigative su maltrattamenti domestici e abusi sessuali a donne e minori.