
La figlia dell’ex consigliere di Santarcangelo dirige i cento cantieri per i Giochi invernali del 2026
La ’firma’ sulle Olimpiadi invernali. Alla guida dei cantieri per le opere di Milano Cortina 2026 c’è un ingegnere che è un volto molto noto a Santarcangelo e a Rimini. È Maria Lucia Samorani, 40 anni, figlia di Domenico Samorani, medico chirurgo ed ex consigliere comunale di Santarcangelo. La Samorani, laurea in ingegneria civile a Ferrara, sposata con 4 figli, è la direttrice tecnica che supervisiona i cantieri dei 44 impianti sportivi e anche delle 50 infrastrutture di trasporto per le Olimpiadi invernali tra Lombardia, Veneto, Trentino. Opere che vantano un finanziamento complessivo di circa 3,4 miliardi di euro.
La Samorani fa parte del gruppo tecnico di infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, società partecipata pubblica del governo che si occupa della realizzazione degli interventi olimpici in qualità di società di ingegneria, stazione appaltante e soggetto attuatore del piano complessivo delle opere. "L’ingegner Samorani, con le sue qualifiche di building information modeling, come tecnico e esperto di modellazione digitale dei progetti e project manager, è la professionista più qualificata e competente per la struttura – ha dichiarato Fabio Saldini, amministratore delegato della società e commissario di governo – Lucia garantisce la consapevolezza tecnica e la capacità gestionale in grado di affrontare le grandi sfide come sono le Olimpiadi Milano Cortina 2026". È un incarico di primissimo piano, il suo, che riempie di orgoglio i famigliari e gli amici. Dalle strade di collegamento alla nuova pista da bob di Cortina, la Samorani monitora l’allineamento dei lavori al cronoprogramma. Tanti i cantieri attivi e altri conclusi, come la pista di Livigno dedicata allo sci acrobatico. La pista da bob, skeleton e slittino, una delle opere più difficili, tra due mesi sarà sottoposta al test della pre-omologazione da parte del Comitato olimpico internazionale e delle federazioni internazionali. Ad oggi, l’opera è tra le più innovative e sostenibili al mondo in ambito sportivo, ed è stata completata quasi al 70 per cento. Terminate le prime 7 curve e l’impianto di refrigeramento, restano da ultimare gli edifici di partenza.
Ma tra le opere iconiche di cui si occupa la Samorani c’è anche la riqualificazione dell’Arena di Verona che verrà resa completamente accessibile alle persone disabili, proprio come lo Stadio del ghiaccio di Cortina che ospitò le prime Olimpiadi del 1956. Oltre agli impianti sportivi, sono completati quasi all’80 per cento anche i lavori sulle infrastrutture di trasporto.
Rita Celli