"Che emozione vedere Zaccagni in azzurro"

L’esterno d’attacco bellariese martedì sera ha esordito in Nazionale con il numero 20 che fu di Paolo Rossi

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Un bellariese in Nazionale. La prima volta in azzurro per un calciatore di Bellaria Igea Marina. Sugli scudi Mattia Zaccagni, entrato nella ripresa con il numero 20 che al Mundial spagnolo dell’82 indossava Paolo Rossi, al posto di Nicolò Zaniolo, nel vittorioso incontro dell’Italia contro la Turchia. Un sogno realizzato per Zac. In verità c’è un precedente riguardo la maglia azzurra indossata da un bellariese: quello di Fausto Pari, ex della mitica Sampdoria di Vialli e Mancini, e tra l’altro procuratore di Zaccagni, che conta due presenze nell’Under 21 e una convocazione nella Nazionale A. Ma senza scendere in campo in campo.

Tripudio sulle pagine bellariesi dei social: "Era ora, grande Mattia", commenta Cristian. "Forse era meglio averlo nell’altra partita", aggiunge Bruno, riferendosi all’eliminazione per mano della Macedonia del Nord. Stesso disco sul piatto di Mauro: "Sarebbe stato meglio se gli avessero fatto giocare la partita prima".

Mattia Zaccagni, classe ’95, è cresciuto calcisticamente nel Bellaria dove l’allora mister Massimo Zanini lo fece esordire in C2 a 17 anni, nella stagione 2012-2013. Nove anni dopo l’esordio in azzurro per Zac, figlio d’arte, frutto di una stagione in costante crescita nella Lazio di Sarri, dove dopo una partenza lenta causa infortuni si è conquistato il posto da titolare fisso. In mezzo a fior di campioni. Il Ct Mancini lo tiene d’occhio da un pezzo. La prima convocazione in azzurro risale al novembre 2020, quando Zac militava nel Verona di Juric. Poi la convocazione per lo stage a Coverciano lo scorso gennaio, e la conferma per gli spareggi - finiti male - per il mondiale Qatar 2022.

"Sono estremamente contento, è una grande soddisfazione vedere Mattia in maglia azzurra – sorride Fausto Pari –. Mi auguro che sia la prima di una lunga serie di presenze. Di certo è il coronamento di un inseguimento partito molti anni fa, dopo il Bellaria, Verona, poi Cittadella, Venezia, ancora Verona, e Lazio. Una crescita costante quella che Mattia ha fatto negli ultimi sei anni, che credo non sia ancora terminata. Sono convinto che abbia ulteriori margini di miglioramento".

L’esterno ha iniziato, nel secondo tempo, il match contro la Turchia sulla fascia destra, dove ha messo in difficoltà più volte gli avversari, per poi essere spostato da Mancini sulla sua fascia più ’naturale’, quella sinistra di attacco, nell’ultima parte dell’incontro. Pari, lei dove l’ha visto meglio, qualcuno dice sulla destra... "Io l’ho visto molto bene sulla sinistra – chiosa Fausto Pari –, dove è riuscito a prendersi anche alcuni falli".

Mario Gradara