Cinque minorenni indagati per lo stupro

La Polizia li sta sentendo in queste ore alla presenza degli avvocati mentre la vittima si è chiusa in un doloroso silenzio

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Cinque indagati per violenza sessuale. Cinque ‘bravi ragazzi’ tutti minorenni che ora dovranno difendersi dalla peggiore delle accuse: quella di avere approfittato di una ragazzina di 15 anni che in queste ore sta facendo i conti con l’orrore che è stata costretta a subire.

Gli investigatori della Squadra mobile stanno sentendo i protagonisti dell’aggressione, e questa volta alla presenza dei loro avvocati. Da accertare ancora sono però le responsabilità individuali, il ruolo esatto che ognuno di loro ha avuto in quello che è accaduto la sera di domenica scorsa, sulla spiaggia a ridosso della ruota panoramica. La giovane vittima è stata sentita più di una volta dagli inquirenti, ma più i giorni passano e più la 15enne si sta chiudendo a riccio. La sua versione appare ancora molto confusa riguardo agli avvenimenti. Di una cosa è certa però. Quella notte (erano circa le 23) sull’arenile è scesa con uno soltanto di loro. L’amico del cuore probabilmente, per scambiarsi qualche effusione. Solo dopo sono arrivati gli altri, ragazzini che conosceva, ma nemmeno tanto bene, avevano avuto più contanti sui social che di persona. Ed è quello che è successo realmente di cui la ragazzina fatica a parlare. Non è chiaro se sia consumato uno stupro vero e proprio o se si sia trattato di pesantissime molestie sessuali. Il referto dei medici parlerebbe di ‘segni’ che potrebbero non essere così inequivocabili.

Nemmeno nell’ultimo interrogatorio la giovane, rappresentata dall’avvocato Monica Cappellini, è stata in grado di rimandare un quadro esatto di quello che le hanno fatto. Era circondata, avrebbe raccontato, come una preda che non aveva più alcuna via di fuga. Non è chiaro nemmeno se sia stata trattenuta con la forza, forse no. Ma ci sono molti modi per costringere una persona, soprattutto una ragazzina di quell’età a fare cose che non vuole fare. Ora appare chiusa in un mutismo che solo lo choc può provocare, di qui i suoi racconti ancora troppo confusi. A correre in suo soccorso è stata un’altra ragazza che fa la cameriera in uno dei locali della zona. Nonostante in quel momento ci fosse in giro un sacco di gente, è stata l’unica a preoccuparsi di quella giovane circondata dal branco. Ha realizzato che stava accadendo qualcosa di terribile ed è intervenuta. A differenza di altra gente che sicuramente era arrivata alle sue stesse conclusioni, ma che ha preferito invece girarsi dall’altra parte. E’ stato grazie a lei se il gruppo ha interrotto il suo brutale ‘rito’, poi è arrivato il padre della 15enne che ha portato la figlia in ospedale e ha chiamato la Polizia.

E’ stata comunque la vittima fin dai primi momento a fornire ai poliziotti i nomi dei cinque di "quella notte", e consentire così la loro identificazione certa. Si tratta di cinque minorenni, come lei tutti di buona famiglia, tutti residenti nel Riminese. Vista la loro giovane età tutto sta passando attraverso la procura dei minori di Bologna, e gli interrogatori dovranno essere fatti con tutte le cautele del caso. Ricostruire il quadro per intero però sarà tutt’altro che facile. Ci saranno sicuramente omertà e bugie, tenteranno di chiamarsi fuori dal peggio, di difendersi a oltranza. A quel punto toccherà alla 15enne riacquistare la sua lucidità e puntare il dito su questo o quello. Chi le ha fatto cosa. Per lei sarà molto doloroso, come lo è per tutte le vittime di una violenza sessuale, e probabilmente è proprio per questo che negli ultimi due giorni si è chiusa nel silenzio e i suoi ricordi restano vaghi. Perchè ricordare per lei è troppo penoso, ma dovrà farlo se vorrà che i colpevoli paghino per quello che le hanno fatto.

Alessandra Nanni