Il pericolo di altri attentati è tornato a fare paura. Massima allerta anche in Italia, dopo quanto è accaduto lunedì in Belgio, dove due tifosi della Svezia sono stati uccisi, e gli allarmi bomba a Parigi. L’altro ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – intervenendo al convegno del Sap (il Sindacato autonomo di polizia) – aveva già affrontato il tema. Ieri l’ha ribadito nella sua informativa alla Camera. Non solo: il ministero ha già "specifiche direttive" per "intensificare i controlli" in tutto il territorio nazionale. E Rimini non fa eccezione.
Ieri pomeriggio c’è stato un vertice in Prefettura, in cui si è parlato anche delle misure necessarie per aumentare i controlli nei luoghi più sensibili e prevenire il rischio di attentati e di eventuali azioni (anche vandaliche) di matrice religiosa. Una riunione servita a individuare tutti gli obiettivi considerati più a rischio e stabilire la strategia. Il Duomo di Rimini, la chiesa di Sant’Agostino e gli altri principali luoghi di culto della città, d’ora in poi, saranno particolarmente ’attenzionati’. Verrà quindi potenziato il presidio delle forze dell’ordine nelle chiese, così come nelle moschee e nei centri di preghiera islamici. Ma una particolare attenzione sarà dedicata anche ai monumenti e ai luoghi maggiormente frequentati.
Un’intensificazione dei controlli voluta, a Rimini così come nel resto d’Italia, dal ministro Piantedosi. "Al momento – ha spiegato ieri il ministro alla Camera – non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per l’Italia. Ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione. La minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile". Quindi guardia alta, come testimonia l’arresto ieri a Milano di due egiziani affiliati all’Isis.