Coronavirus, il paese di Burioni è immune. "Ecco perché"

Nessuno dei 400 residenti di Casteldelci è stato contagiato: la famiglia del virologo è originaria del borgo della Valmarecchia

Roberto Burioni (Foto Imagoeconomica)

Roberto Burioni (Foto Imagoeconomica)

Valmarecchia (Rimini), 1 aprile 2020 - Un borgo di 400 anime, dove la metà sono anziani, e nessun caso di coronavirus. A Casteldelci la sorpresa arriva a distanza di oltre venti giorni dall’inizio dell’emergenza: al momento non ci sono contagiati. La notizia curiosa è che l’assenza di persone infette si registra proprio in questo piccolo paese della Valmarecchia che dà origine anche alla famiglia di Roberto Burioni, il famoso virologo. Raggiunto al telefono, il medico commenta: "Sono felice che a Casteldelci non ci siano casi. E’ un luogo al quale sono legatissimo. Dove i miei genitori, in tempi normali, passano gran parte dell’anno nella casa di famiglia".

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Il motivo di questo successo? Il virologo risponde: "Sicuramente la posizione del borgo è defilata e la bassa densità di popolazione hanno aiutato a impedire il contagio". Ma Burioni non vuole che si abbassi la guardia: "E’ necessario però ricordare che anche chi abita a Casteldelci o nei paesi più piccoli, è suscettibile all’infezione virale e quindi bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie per non infettarsi. Non vedo l’ora di tornare a Casteldelci per passare belle giornate all’aria aperta nella natura bellissima di quel luogo".

I cittadini sono in salute e la comunità è unita. Forse alla base della prevenzione c’è proprio questa grande collaborazione, tra amministratori e cittadini. "L’attenzione è grande. Non bisogna essere superficiali e irresponsabili – dice il sindaco Fabiano Tonielli – soprattutto adesso che la gente inizia a stancarsi di stare a casa. Anche se non abbiamo al momento casi positivi non possiamo abbassare la guardia. Fortunatamente siamo pochi e i cittadini ci ascoltano. Personalmente giro in auto ogni giorno, con le dovute precauzioni, per controllare il territorio. Raggiungo telefonicamente ogni famiglia, casa per casa. Cerco di capire le necessità e di spiegare che è importante non uscire". Anche il medico di famiglia locale, Elisa Giuliani, fa eco al sindaco: "Mi sono battuta molto dall’inizio per la prevenzione. Molti erano contrariati ma abbiamo agito nel migliore dei modi. Appena chiuse le scuole, ho chiuso l’ambulatorio. A Casteldelci ci sono tanti anziani che si spostano poco, fortunatamente. In più tutta la comunità è organizzata per la consegna di farmaci e spesa a domicilio. Con la farmacista del paese ci siamo attivate per la consegna di ricette elettroniche via mail e sono attiva con un servizio capillare telefonico. Con il sindaco siamo in azione anche per i beni di prima necessità. Ci aiutiamo tutti a vicenda".

In azione anche l’ex sindaco Luigi Cappella, medico in pensione ma che ancora opera sul territorio: "La solidarietà è alla base di tutto. Come il buon senso. Non dobbiamo far dilagare il panico". Accanto a enti, forze dell’ordine, medici e farmacista, ci sono poi tanti volontari, come quelli della Protezione Civile. E qualche imprenditore locale ha iniziato anche a produrre e distribuire gratuitamente mascherine con tessuti efficaci. "Le mascherine arrivate dalla Protezione Civile nazionale sono monouso e inutili – conclude Tonielli – Mi a ttiverò subito per trovarne altre più resistenti per una consegna capillare".