"Così rendo dolci i matrimoni dei vip"

Roberto Rinaldini è l’artefice delle torti nuziali di Elettra Lamborghini, Boateng e tanti altri. Presto aprirà un nuovo bistrot a Marina Centro

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Mestiere: regalare sogni. Attraverso il gusto e la vista. È questo il lavoro di Roberto Rinaldini, maestro cioccolatiere riminese, nonché campione del mondo di pasticceria, pasticciere dell’anno e membro Relais Desserts. Non a caso, nel corso della sua attività, Rinaldini si è messo in mostra anche per le sue creazioni di torte da matrimonio, conquistando in questi anni numerosi vip come Elettra Lamborghini, per le nozze con il dj di fama internazionale Afrojack. E ancora il calciatore Boateng e Valentina Fradegrada, Filippo Graziani e Catherine Poulain e ancora l’esterno del Sassuolo Domenico Berardi. Traguardi che non hanno mai fatto perdere al riminese la voglia di crescere.

Perciò "è prossima l’apertura di un nuovo bistrot a Marina Centro – spiega Rinaldini –. Sarà uno spazio da 350 metri quadrati con sala esterna e nel locale non saranno disponibili solo prodotti di pasticceria, ma anche una ricca offerta gastronomica, con tutto cucinato a vista. Sarà infatti il flagship store più grande d’Italia".

E per quando è prevista l’inaugurazione?

"Pensiamo di aprire attorno al 23 o 24 luglio. Questo bistrot sostiuirà quello di Rivabella".

E ha ancora voglia di innovarsi e crescere insomma.

"Sì, perché il mio obiettivo e del mio staff è soddisfare sotto ogni aspetto i desideri e i sogni dei clienti. Parlando di torte nuziali quindi di sposi o dei wedding planner".

Negli anni ha lavorato per tanti vip. Come li ha conquistati?

"Ovviamente con la qualità, ma anche con un servizio completo che non si limita alla sola preparazione della torta nuziale, ma parte dal disegno di nozze, sfruttando le tendenze del momento sia a livello visivo che di gusto, lavorando con macchinari all’avanguardia che ci permettono di curare ogni minimo dettaglio".

Una vera e propria filiera del gusto?

"Molto di più. Ci occupiamo anche della consegna, del confezionamento in loco della torta e dell’abbinamento ai fiori. Tutto quanto, dalla prima mail di richiesta all’ultimo boccone degli invitati, spingendoci anche in tutta Europa per chilometri e chilometri".

Nel corso della sua attività, quali sono state le richieste più ‘esigenti’?

"Ricordo una volta in cui mi è stata chiesta una ‘torta vulcano’, in cui dal cratere fuoriusciva della gelatina spinta da una pompa idraulica e con del ghiaccio secco per il fumo a mimare in tutto e per tutto l’eruzione. O ancora, per un evento di Vanity Fair preparammo una torta a sette piani che non riusciva a passare dall’ascensore. La consegnammo salendo a piedi".

E qual è il modus operandi con cui si approccia alla pasticceria?

"Faccio valere i miei studi artistici. Ma alla base c’è la voglia di stupire, che mi caratterizza. Cerco di fare sempre il meglio non deludere i miei clienti, anche proponendo come ho detto cose oltre i confini".

f.z.